L’invasione dei surfisti, così il golfo di Baratti diventa una mini California
Decine di appassionati in cerca dell’onda perfetta: ecco com’è andata
PIOMBINO. Le tavole da surf accatastate nel cassone dei pick-up o legate strette sul portapacchi di vecchie station wagon. Mute da surf appese ad asciugare alla portiera dell’auto, prima di una nuova uscita tra le onde. Un gruppetto di ragazzi seduti tra le auto parcheggiate nel piazzale, intenti a scambiarsi impressioni e consigli utili su come surfare nel golfo ancora battuto dal ponente.
Siamo a Baratti, ma sembra di stare in California. Decine di appassionati di surf sono arrivati fin dalle prime ore della mattina nel golfo di Baratti. Ci sono dei ragazzi di Marina di Pisa, un’altra banda dalla Versilia, altri ancora da Firenze.
Qualcuno è arrivato da zone al di fuori della Toscana. Troppo forte il richiamo del mare di Baratti, a poche ore dalla cessazione dell’allerta meteo arancione per la violenta ponentata. Troppo allettante la sfida della scaduta che gonfia a dovere i cavalloni per i surfisti più o meno esperti in cerca di emozioni. «Boia dé – si lascia scappare un surfista della zona – oggi sembra di essere in corso Italia!».
E in effetti il colpo d’occhio fa una certa impressione. A guardare dal piazzale verso il mare si vedono decine di puntini che si muovono tra le onde. Sono gruppi di surfisti che aspettano l’onda giusta, il momento più appropriato per alzarsi in piedi sulla tavola e provare a cavalcarla. Una sfida contro sé stessi, prima di tutto. Contro la paura del mare grosso. In spiaggia sono tanti, surfisti e non, che si fermano a gustarsi lo spettacolo.
Si cerca il più bravo, quello che disegna le traiettorie più originali, quello che resta in piedi più a lungo, nonostante l’onda – a vederla da lontano – faccia una certa impressione. Insomma, uno spettacolo a Baratti che, per varie ragioni, è un paradiso per gli amanti di questo sport. Come dar loro torto.
