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La polemica

Metropolitan, la battaglia si infiamma: «Ecco perché è solo colpa di Ferrari»

Metropolitan, la battaglia si infiamma: «Ecco perché è solo colpa di Ferrari»<br type="_moz" />

Pd e Piombino Domani: «Nel 2022 c’erano i fondi del Pnrr ma non sono stati chiesti»

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PIOMBINO. La chiusura del cinema Metropolitan diventa sempre più tema dello scontro politico. Partito Democratico e Piombino Domani attaccano duramente il sindaco Ferrari, accusandolo di essere il responsabile del fatto che la città sia rimasta senza una sala cinematografica e rivendicano di aver acceso un faro sulla questione già lo scorso anno, da ottobre 2024. «Le affermazioni del primo cittadino e il tono da tribuno del popolo con il quale le ha pronunciate, con tanto di uscita di scena finale degna delle migliori serie TV americane, non sono dettate dal nervosismo, ma studiate ad arte per alzare il livello dello scontro, e distrarre l’attenzione dalla sostanza del problema: che Piombino dal 25 luglio non ha più nemmeno un cinema e un teatro e che a chiudere l’ultimo rimasto aperto è stato lui e la sua amministrazione – accusano le opposizioni –. Questa volta, però, le sue responsabilità sono talmente evidenti che non gli basterà buttare come sempre la colpa addosso a quelli di prima (è addirittura arrivato al 1951) per uscirne pulito gli occhi dei cittadini». Il sindaco, secondo Pd e Piombino Domani, ha essenzialmente quattro responsabilità che avrebbero determinato la chiusura del Metropolitan.

Fondi Pnrr persi

La prima colpa, «la più grave – per l’opposizione –, è non aver intercettato nel 2022 un euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che aveva una linea specifica per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico di Cinema e Teatri. Se un Comune non coglie occasioni come queste, è molto difficile che riesca con risorse proprie a fare ristrutturazioni così importanti ed economicamente impegnative come nel caso del Metropolitan, che è il vero motivo per cui il Teatro non è stato ristrutturato fino ad oggi». «Ferrari aveva in mano un progetto di fattibilità per la ristrutturazione del Metropolitan, redatto dall’allora dirigente ai lavori pubblici Claudio Santi e approvato dalla sua giunta nel dicembre 2021, che poteva essere candidato al finanziamento. Sulla stessa linea si poteva candidare anche la ristrutturazione dell’ex Circolino Acciaierie, che avrebbe potuto costituire una valida alternativa nel momento in cui fossero iniziati i lavori al Metropolitan. Nessuna delle due strutture è stata candidata a ricevere i soldi Pnrr, né ad altri bandi successivi, in particolare regionali dedicati alla rigenerazione urbana».

L’avviso pubblico

La seconda accusa verso il sindaco è legata alla gestione del cinema. «Si è impuntato sulla necessità di fare un avviso pubblico per scegliere un nuovo gestore, perché è da questa scelta che discende la necessità di chiudere la struttura e di adeguare subito l’edifico alla normativa antisismica e non dalla legge, come invece ha urlato in Consiglio comunale. Se c’era questo obbligo assoluto perché nel 2022 Ferrari ha fatto una proroga del contratto esistente fino al 30 settembre 2024? E come mai a questa proroga ne sono seguite altre due, la seconda fino al 30 giugno 2026, interrotta bruscamente dalla decisione di questi giorni? Ve lo diciamo noi perché: la legge non prevede nessun obbligo di fare un avviso, specialmente nel caso molto particolare del Metropolitan».

Il non piano B

Terzo punto. Per l’opposizione un altro errore è stato «non aver preparato nessuna soluzione alternativa per continuare a fare cinema, teatro e spettacoli di varia natura una volta chiuso il Metropolitan per fare i lavori, lasciando la città senza nulla per non si sa quanto tempo. Oggi, infatti, ci troviamo di fronte ad annunci sia sui lavori sia sulle soluzioni alternative per aver un minimo di programmazione teatrale e artistica, che non indicano tempi precisi, non hanno copertura economica nel bilancio comunale, non sono supportati dalla progettazione esecutiva per far partire i lavori. Annunci fatti in fretta e furia quando è dal 2021 almeno che l’amministrazione dice di voler ristrutturare il Metropolitan».

Progetto faraonico

« La quarta e ultima responsabilità è aver puntato tutto su un progetto di ristrutturazione da 16milioni di euro, soldi che non avremo mai e che non ci darà mai nessuno, che riguarda tra l’altro solo il cinema, lasciando fuori il mercato coperto, e compie l’errore strategico di ridimensionare i posti a sedere per il Teatro da 900 a meno di 600 – accusano i consiglieri di Pd e Piombino Domani –. Sarebbe, invece, stato sufficiente seguire la linea tracciata dallo studio di fattibilità fatto nel 2021 dall’ing. Santi che con poco più di 5 milioni di euro, molto più facili da reperire, avrebbe consentito di fare un bel lavoro di adeguamento normativo e ammodernamento della struttura. Ma le manie di grandezza del sindaco non erano soddisfatte».
 

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