Piombino, ancora una rissa da Far West davanti al "panificio della notte". Il titolare: «Così non è possibile» – Video
All’arrivo dei carabinieri i ragazzi si erano già dileguati: sono in corso le indagini per identificarli
PIOMBINO. C’è un momento della notte che assomiglia a un film. Di rientro dalle discoteche in città il flusso dei ragazzi si disperde: c’è chi si avvia verso casa, altri si stringono in gruppetti più piccoli con l’ultima tappa, quasi un rito, fermarsi al forno, comprare un pezzo di schiacciata o un cornetto caldo, e finire la serata ridendo ancora.
Succede da sempre, e il Panificio Romagnoli in via Torino ne è stato per anni la scenografia perfetta. Luci accese a ogni ora, il profumo del pane appena sfornato. Una certezza per generazioni di piombinesi, che qui hanno trovato il “mito” di Fabrizio Romagnoli e di sua moglie Beatrice, dietro il bancone a servire sorridendo. Mito che oggi, però, comincia a essere stanco.
Perché quello che dovrebbe restare un film dal sapore di gioventù e leggerezza, spesso si trasforma in una specie di rodeo notturno, con sedie e tavolini che volano, urla, e pugni che partono per futili motivi. Anche ieri mattina, prima dell’alba, il panificio è stato teatro dell’ennesima lite violenta. «Alle quattro c’erano dei ragazzi fuori dal chiosco, tranquilli, come sempre – racconta Fabrizio Romagnoli – Stavano mangiando in pace, quando è arrivato questo gruppo. Si sono messi a sedere, hanno iniziato a litigare tra loro e nel giro di pochi secondi è successo il finimondo. Hanno distrutto mezzo gazebo, tavoli e sedie rovesciati, urla, cazzotti che volavano. Abbiamo chiamato subito i carabinieri, che per fortuna sono arrivati in pochi minuti, ma ormai il danno era fatto».
Dentro, dietro il bancone, le ragazze che servono invitavano alla calma, qualcuna con un filo di voce, mentre fuori volava di tutto. «Il problema – aggiunge Fabrizio – è che questi ragazzi arrivano qui già mezzi sbronzi. Guidano in stato di ebbrezza, escono dalle discoteche che non stanno in piedi. Magari potrebbe bastare un controllo in più la notte, all’uscita dei locali. Perché è inutile dire che il panificio non può vendere una lattina di birra dopo una certa ora, se poi questi ragazzi si sono già bevuti dieci cocktail prima».
Il racconto è carico di amarezza. «Io li vedo, hanno dai 19 ai 24 anni, ma a volte sono anche più giovani. Così diventa impossibile. Con tutte le esperienze che abbiamo già fatto, dico: anche basta. Noi siamo aperti h24, e in giornate normali si lavora tranquillamente, non c’è problema. Ma notti come questa ti mandano davvero a terra. Ci sono voluti i carabinieri ancora una volta, un altro caos da far west. Domani riapriremo come sempre, ma è dura».
E così, anche il Panificio Romagnoli, che dal 2018 a oggi ha visto peggiorare progressivamente la situazione, si trova costretto a pensare più alla sicurezza che ai cornetti. Nonostante resti uno dei fiori all’occhiello di Piombino, con premi e attestati appesi a ricordare anni di lavoro e di eccellenze. Ma non basta. Perché oggi la priorità è difendersi. «Ci dobbiamo guardare anche dalle contro denunce...», dice Fabrizio con un sospiro.
Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, infatti, dei ragazzi coinvolti non c’era più traccia: si erano già dileguati. Ora saranno le indagini, con l’ausilio del materiale disponibile, a cercare di identificarli. E la sensazione, passeggiando all’alba in via Torino tra pezzi di plastica rotti e briciole di pane rimaste a terra, è che a perdere non sia solo un panettiere, ma un po’ tutta la città.