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Energia

Piombino, arriva lo stop della Regione per il maxi-impianto eolico

di Manolo Morandini

	In giallo la localizzazione degli otto aerogeneratori tra Piombino e Campiglia Marittima
In giallo la localizzazione degli otto aerogeneratori tra Piombino e Campiglia Marittima

San Nicola Energia prevede 8 torri tra Piombino e Campiglia

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PIOMBINO. La Regione dice no al maxi-impianto progettato dalla San Nicola Energia Srl che punta alla installazione, nonostante il parere contrario dei Comuni, di otto torri eoliche con altezza pari a 236 metri, una di queste a circa due chilometri da Baratti. Parere sfavorevole che s’inserisce nell’iter autorizzativo che fa capo al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) data la scala dell’impianto che ha una potenza nominale di 57, 6 Mw.

Lo scorso 3 dicembre la società che fa capo al gruppo pugliese Hope ha presentato, nell’ambito del percorso autorizzativo attivato presso il dipartimento valutazioni e autorizzazioni ambientali del Mase, la documentazione integrativa richiesta in seguito alle decine di osservazioni formulate da enti e istituzioni. Dalla Soprintendenza archeologica, preoccupata in particolare per l’impatto che un impianto di tale portata potrebbe avere sull’area del promontorio di Populonia, alla Regione Toscana, fino ad Arpat e ai Comuni di Piombino, Campiglia e San Vincenzo che, tramite i propri uffici, hanno espresso parere negativo. Ed è su queste carte che si esprime la Regione sulla base del rapporto istruttorio predisposto dal proprio settore Via. La delibera della giunta Toscana è del 5 maggio.

Il progetto

Quello che è sotto la lente della Via ministeriale è un maxi-investimento da 57 milioni di euro per otto pale eoliche capaci di generare 57,6 Mw per una produzione di energia elettrica stimata in 133.900 MWh all’anno. Otto pale eoliche, con un’altezza massima complessiva del sistema torre-pale pari a 236 metri, altezza al mozzo di 150 metri e diametro dei rotori di 172 metri. Cinque degli otto aerogeneratori sono distribuiti in terra piombinese, lungo una sorta di linea irregolare che da Populonia stazione arriva ai piedi di Riotorto. Mentre le tre pale che la società conta di realizzare nel campigliese si concentrano nella campagna a sud del Cornia e a monte del tracciato della Vecchia Aurelia. Tra l’altro dalla San Nicola Energia Srl le carte del progetto adesso fanno capo alla Società Piombino Campo all’Olmo Srl.

La Regione

Seppure la produzione di energia da fonti rinnovabili “riveste un interesse prioritario, la realizzazione degli impianti deve comunque avvenire nel rispetto degli atti di programmazione e pianificazione regionale e garantire il corretto inserimento nel contesto in cui si vanno ad insediare”. È parte della premessa al parere espresso dalla Regione, come riportato nero su bianco nella delibera numero 554. Nel caso specifico, “a seguito dell’attività istruttoria svolta – si legge – e del bilanciamento degli interessi prevalenti circa i benefici derivanti dalla realizzazione dell’opera, sono emersi impatti non sostenibili per le componenti ambientali rumore e biodiversità, oltre a forti criticità progettuali legate alla localizzazione e numerose carenze progettuali, fra cui la mancanza di una corretta definizione delle opere di mitigazione e compensazione ritenute essenziali”.

Si rilevano forti criticità “legate all’occupazione di un’estesa superficie di suolo agricolo/rurale con un uso diverso per lungo periodo e cumulo con altri impianti” oltre a “criticità progettuali legate alla localizzazione”. E nella delibera regionale si richiamano anche le i parere negativi formulati dai Comuni di Piombino, Campiglia Marittima e San Vincenzo.

Un passaggio non da poco considerato che l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni, in una recente dichiarazione, ha annunciato come l’ente è intenzionato a sostenere dei ricorsi al Tar contro progetti per i quali ha espresso contrarietà.

Il precedente

Si fa più lunga anche la strada per il Gruppo Visconti Piombino Srl: cinque torri eoliche nel cuore della Val di Cornia. Il progetto dovrà passare al vaglio della valutazione d’impatto ambientale. Troppe le criticità per dare seguito alla procedura semplificata con cui la società puntava a farsi spazio. A sottolinearle è stata la responsabile della direzione Tutela dell’ambiente ed energia della Regione Toscana, Carla Chiodini, nel provvedimento conclusivo della verifica di assoggettabilità a Via alla fine di marzo. Si richiama il principio di precauzione in relazione alla possibilità che “anche altri impianti eolici in corso di valutazione o autorizzazione possano essere realizzati”. E si cita il progetto Pellestrina Wind sottolineando che “non potranno essere realizzati entrambi integralmente, in quanto quattro aero generatori di ogni impianto sono interferenti tra loro”. Sono nove le torri eoliche del Wind Farm Venturina, questo è il nome scelto dalla società veneta Pellestrina Srl, a cui è riconducibile l’iniziativa nella campagna di Casalappi. La società ha presentato l’istanza di avvio della Via al Mase.

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