Il Tirreno

Lo scenario

Acciaio, Jsw e Metinvest: ecco quanti addetti saranno al lavoro

di Luca Centini

	Il tavolo che si è tenuto ieri mattina a Roma presso la sede del ministero alle imprese e al Made in Italy
Il tavolo che si è tenuto ieri mattina a Roma presso la sede del ministero alle imprese e al Made in Italy

Piombino, ieri mattina il tavolo al ministero con aziende e sindacati

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PIOMBINO. 470 lavoratori a Jsw. 800 in forza a Metinvest. Un altro anno, il 2025, di cassa integrazione in deroga attivata da Jsw, poi l’impegno a ricorrere agli ammortizzatori sociali fino a quando il progetto di rilancio condiviso tra le due multinazionali (Jsw per i prodotti lunghi e Metinvest per i prodotti piani) sarà a pieno regime. Così le aziende, nel corso del tavolo che si è tenuto nella sede del ministero alle imprese e al Made in Italy hanno svelato i numeri di un riassetto che, di fatto, dovrà essere definito con precisione nei due accordi di programma che dovranno essere sottoscritti con le istituzioni. Per la prima volta, dopo la ratifica dell’intesa per la ripartizione delle aree tra le due multinazionali, al tavolo ministeriale è stato affrontato il tema della tutela dei 1326 addetti in forza a Jsw, oltre a quelli occupati da Piombino Logistics e Gsi. La trattativa, sia chiaro, deve ancora partire. E anche per questo i sindacati si mostrano cauti, spiegando come solo con la firma degli accordi di programma si potranno avere le prime certezze.

«Avanti con fiducia»

Al tavolo di ieri hanno preso parte il sindaco di Piombino Francesco Ferrari e l’assessora al lavoro, Sabrina Nigro. «Oggi abbiamo affrontato con concretezza il tema della tutela dei lavoratori, trovando un riscontro positivo nel Ministero e negli altri soggetti coinvolti - dichiarano -. L’operazione di rilancio della siderurgia piombinese è una concreta occasione per generare la ripartenza economica del nostro territorio. Lo sviluppo deve però poggiare le sue basi anche sulla salvaguardia dei posti di lavoro che da anni sono a rischio e sul reintegro del personale, un’esigenza che è stata condivisa anche dal Ministero. Per questo abbiamo chiesto che anche i sindacati siano coinvolti in modo costante con un tavolo permanente a loro dedicato».

Tanta carne al fuoco

Al tavolo di ieri, oltre al sindaco, l’assessora e ai responsabili dei sindacati metalmeccanici, erano presenti il capo segreteria tecnica del Ministro Marco Calabró, il consigliere del ministro Giampiero Castano, l’Autorità di sistema portuale, la Regione, il presidente Jsw Marco Carrai e l’As Metinvest Adria, Luca Villa. Il presidente Jsw ha confermato gli investimenti sul treno rotaie e annunciato la volontà di siglare un nuovo accordo di Programma entro fine 2024. L’Ad di Metinvest Adria ha confermato la piena volontà della joint venture Metinvest-Danieli di investire in una nuova e moderna acciaieria elettrica e nella produzione di laminati piani a Piombino, con l’obiettivo di siglare entro i primi mesi del 2025 un apposito accordo di programma. Jsw, rispetto ai 1326 occupati ha sostenuto che terrà 470 lavoratori, facendosi però carico dell’intero bacino di addetti per tutto il 2025. Metinvest ha detto che gli impianti potranno marciare nel 2028 e che quindi saranno pronti a preparare il personale 12 mesi prima, personale che consterà, al netto dei pensionamenti o uscite volontarie, di 800 lavoratori necessari al funzionamento del ciclo produttivo oggetto del nuovo investimento. Nel periodo di transizione il piano dovrà essere accompagnato da ammortizzatori sociali utili a far pronte le necessità di fermare la produzione per il revamping degli impianti e per avviare la nuova acciaieria.

Cautela dei sindacati

Il sindacato Fim, si legge nella nota firmata dal segretario nazionale Valerio D’Alò e dal segretario provinciale Paolo Cappelli, è «soddisfatto per l’intesa raggiunta da Jsw e Metinvest e nello stesso tempo esprime cautela per la realizzazione di un piano ambizioso. Per noi è però fondamentale che il Governo continui con questa sua operazione di vigilanza sul prosieguo e la tenuta degli investimenti, da parte di entrambe le società, perché vengano portati a compimento e si possa ridare fiducia ad un’intera comunità piombinese». Non intendono dare per scontato i numeri riferiti dalle aziende i sindacati Fiom e Uilm che ribadiscono come la trattativa sulla tenuta occupazionale debba ancora partire. A tale proposito i responsabili sindacali hanno insistito su come siano necessarie rotazioni dei lavoratori, in modo da tenere il numero più alto di addetti agganciato al ciclo produttivo e al piano di rilancio del polo. «Solo dopo la sigla degli accordi di programma potremo avere maggiori certezze sul futuro del polo siderurgico piombinese, conoscere il cronoprogramma degli investimenti e ottenere la necessaria salvaguardia dell’occupazione.

Fin dai prossimi mesi, con la Regione Toscana e con le aziende, servirà utilizzare il tempo che abbiamo davanti fino alla realizzazione degli investimenti, mettendo in piedi un apposito piano di formazione che permetta ai lavoratori, oltre a essere pronti per essere reimpiegati quando saranno pronti i nuovi impianti, anche ad avere un’integrazione salariale per fare fronte alle difficoltà economiche che stanno subendo i lavoratori, come previste in altri poli siderurgici. Riteniamo che sia parallelamente necessario iniziare a valutare se ci sono le condizioni per incentivare ed accompagnare alla pensione tutti coloro che sono più vicini a questo traguardo».

Usb ha posto con forza al tavolo «la necessità che la gestione formale di tutti i passaggi avvenga dentro a tempistiche certe, possibilmente definendo prioritariamente un accordo quadro complessivo di tutti i soggetti al tavolo. Un accordo di questo genere servirebbe a garantire puntualmente le tempistiche di realizzazione dei vari passaggi formali, la necessaria clausola di salvaguardia dei lavoratori. Abbiamo posto la necessità di garantire ai lavoratori coinvolti eventualmente nella cassa integrazione a zero ore, un’integrazione salariale di cui devono farsi carico le due società. Da discutere anche un necessario aumento della copertura temporale dell’ammortizzatore sociale».Uglm racconta come Metinvest abbia specificato «che i nuovi impianti partiranno nella seconda metà del 2028 e aggiunto che deve valutare le professionalità dei lavoratori soprattutto di quei 417 a zero ore e che non lavorano da anni. Come Uglm abbiamo espresso la necessità di rivolgersi proprio a quei 417 in cassa a zero ore per la formazione, la riqualificazione o l eventuale uscita volontaria incentivata in quanto non hanno scelto loro di stare a casa per oltre 10 anni. Abbiamo inoltre chiesto che la Cassa Integrazione venga garantita fino alla partenza dei nuovi impianti Metinvest ovvero fino alla seconda metà del 2028. C’è infine bisogno di una integrazione alla cassa integrazione per i lavoratori che da oltre 10 anni sono in sofferenza».

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