Il Tirreno

L’analisi

Le strane elezioni del centrodestra a Piombino: Ferrari vince, ma i partiti crollano

di Luca Centini

	La festa dopo il voto a Piombino (Foto Paolo Barlettani)
La festa dopo il voto a Piombino (Foto Paolo Barlettani)

Solo due consiglieri a Fratelli d’Italia, uno alla Lega, mentre Forza Italia resta all’asciutto

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PIOMBINO. La vittoria con un po’ di sconfitta dentro. È questo l’esito di queste strane elezioni comunali vissute dai partiti del centrodestra. Hanno appoggiato con convinzione il sindaco Francesco Ferrari nella corsa verso il secondo mandato. Solo che hanno finito per essere travolti dal successo personale del candidato, che ha fatto man bassa di preferenze al primo turno con la lista civica Ferrari sindaco. Dodici seggi su quindici. Due consiglieri a Fratelli d’Italia, il partito di cui Ferrari è un esponente, uno solo alla Lega, zero a Forza Italia. Un ruolo da comprimari in una coalizione che si è trasformata in un “giocattolino” del primo cittadino. È così che, nel giorno dei caroselli in corso Italia, qualche sorriso era meno aperto degli altri.

Fratelli d’Italia

«In realtà – spiega Danilo Dilio, segretario locale di Fratelli d’Italia – per noi è opportuno comparare i dati delle europee con quelli delle elezioni politiche di due anni fa. Siamo passati dal 22,5 al 25,2 per cento. È un buon risultato. A livello locale abbiamo perso 3.000 voti perché la coalizione è stata trainata da Ferrari. Siamo comunque riusciti a portare due consiglieri, oltre al sindaco che è uno di noi. Certo, con qualche voto in più saremmo stati più soddisfatti. Ma siamo felici, pur constatando che siamo stati quelli che hanno pagato di più il patto d’amore tra Ferrari e la città».

La Lega

È andata peggio alla Lega che alle Europee si è fermata al 7,68%, mentre con la lista presentata alle comunali ha ottenuto solo il 3,93%, pari a 637 voti. L’unico a entrare in consiglio comunale è Vincenzo Ceccarelli, assessore uscente della giunta Ferrari, mentre a oggi resta fuori dal consiglio Massimo Giannellini, in questi cinque anni presidente del consiglio comunale. «I numeri non hanno bisogno di commenti – spiega Massimiliano Manetti, segretario della Lega Val di Cornia – ci aspettavamo una spinta importante di Ferrari e della sua componente civica, ma non con queste dimensioni. I partiti, di fatto, sono stati assorbiti. Ne abbiamo discusso con il sindaco Ferrari e sono convinto che saprà trovare il modo e le soluzioni adeguate per dare un equilibrio necessario». Manetti rivendica il ruolo che i partiti potranno assumere per i rapporti da tenere a livello nazionale, necessari a trovare soluzioni ai problemi complessi con cui la città ha a che fare.

Forza Italia

Opinione simile a quella di Riccardo Petraroja, segretario e capolista di Forza Italia. Il partito si è fermato al 2,07% e non porterà alcun consigliere comunale. «Il partito ha sofferto – fa presente Petraroja – si è trovato in una posizione difficile per il successo personale di Ferrari. C’è delusione per non aver ottenuto un seggio, delusione che tuttavia è stata superata grazie alla soddisfazione per la conferma del primo cittadino che ha avuto tutto il nostro appoggio e continuerà ad averlo in futuro». Anche Petraroja sottolinea il ruolo che il partito potrebbe giocare a livello nazionale, esprimendo, tra l’altro, il ministero dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, posizione cruciale per un comune che punta alla riconversione ambientale delle aree industriali. «È chiaro che possiamo dare un aiuto importante al sindaco e agli assessori della nuova giunta», spiega Petraroja.  

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