Il comitato: «Traditi dalla firma di Ferrari, è la fine per il punto nascita»
Il comitato “Lasciateci nascere a Piombino” attacca il sindaco
PIOMBINO. La prima stoccata è arrivata tramite un video sui canali social del comitato “Lasciateci nascere a Piombino”. Direttamente nella serata di mercoledì, alcune ore dopo il voto favorevole della maggioranza del consiglio comunale di Piombino all’approvazione del documento “Proposta di riorganizzazione dei presidi ospedalieri e dei servizi sanitari delle Valli Etrusche” elaborata dai sindaci dei 16 comuni appartenenti al consorzio. Compreso Francesco Ferrari. «Con la giornata di oggi la maggioranza ha preso una posizione definitiva sull’ospedale unico e sul punto nascita – dichiara Marida Leoni, referente del comitato cittadino – il sindaco ha scelto di firmare un documento che attesta che non avremo più un punto nascita né un’emodinamica. Niente di tutto ciò che ci sta promettendo dal 2019».
«Ha tradito i cittadini»
Quella del punto nascita è infatti una delle battaglie che quattro anni fa caratterizzò la campagna elettorale di Ferrari «con tanto di sit-in organizzati davanti all’ospedale di Villamarina – ricorda Leoni – per giorni e giorni, sostenendo la necessità del punto nascita nel nostro ospedale per garantire la salute delle donne di Piombino». Un tema che è stato più volte sbandierato anche in questi quattro anni di amministrazione, nelle aspre critiche mosse dalla giunta alla gestione dell’Asl Toscana nord ovest e al progressivo impoverimento di Villamarina.
«La battaglia del comitato è sempre stata chiara – commenta Leoni – Piombino è distante 30 minuti di macchina dal primo punto nascita: questo significa che le donne piombinesi in gravidanza per esami specifici devono andare a Cecina. Al di là del disagio ci sono dei rischi oggettivi. Queste sono argomentazioni che fino a mercoledì sposava lo stesso sindaco Ferrari. Ma evidentemente la sua – dichiara – era solo propaganda: se non lo fosse stata, un sindaco ora più che mai l’avrebbe portata avanti. Invece ci ha tradito e, francamente, non ci sentiamo più autorizzati a credere a quello che dichiara perché ormai ha detto tutto e il contrario di tutto sull’argomento. Cosa volevamo da lui? Il nostro sindaco – risponde – aveva tutto il diritto di dire no alla firma su un documento dove non sono messe nero su bianco le giuste garanzie sull’ospedale di Piombino e sulla sicurezza della sua gente. Ci chiediamo cosa sia cambiato – conclude – e cos’abbia fatto cambiare idea al sindaco, alle porte della nuova campagna elettorale».
«Nessun passo indietro»
Ma così come duro è l’attacco del comitato cittadino, altrettanto perentoria è la replica dell’amministrazione comunale. «Chi sostiene che la delibera approvata ieri in consiglio comunale segni la fine delle nostre richieste legate al punto nascita deve imparare a leggere – dichiara l’assessora alla sanità Carla Bezzini – c’è scritto a chiare lettere che noi vogliamo avviare un percorso di rivalutazione per l’adeguamento strutturale che porterà, ne siamo convinti, proprio al ripristino del punto nascita a Villamarina. La delibera votata ieri è mirato a conferire un incarico al sindaco, un atto di indirizzo per portare avanti questa rivendicazione per il nostro territorio».
Una battaglia dunque che sarà portata avanti anche se nel documento approvato dai sindaci delle Valli Etrusche non ce n’è specifico riferimento. «Solo perché richiede una tempistica diversa, più lunga, mentre il documento collettivo è uno strumento pragmatico – spiega Bezzini – che presenta una proposta di ospedale unico e di riorganizzazione attuabile in tempi definiti da portare al tavolo con Asl e Regione. E avviare lì una discussione nel merito dei singoli presidi». Oltre al punto nascita infatti per Piombino «si chiedono quei servizi essenziali tipici di un presidio di primo livello – commenta l’assessora – come un protocollo per la reperibilità ostetrico-ginecologica h24 e un’unità operativa complessa di emodinamica in comune con Cecina ma che preveda contestualmente anche a Piombino la realizzazione di una sala con angiografo per le emergenze».
Lo scontro con il Pd
Intanto prosegue la bagarre politica tra la maggioranza e il Partito Democratico. «Il Pd di Piombino cerca di dividere i sindaci delle Valli Etrusche per spaccare il fronte di unanimità raggiunto e lo scopo è solo quello di indebolire il nostro territorio, togliendogli la forza di imporsi a una azienda e a una Regione che continuano a sacrificarci in favore delle aree centro-settentrionali – dichiarano i partiti di maggioranza a sostegno del sindaco Ferrari – capiamo la difficoltà di un partito che ha sacrificato il nostro ospedale in obbedienza alla giunta regionale e la sua irritazione nel vedere superate quelle divisioni alimentate da interessi politici, ma cercheremo di impedirgli di far affogare nelle sue contraddizioni la speranza di rilancio e potenziamento di Villamarina».
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