Rigassificatore, Schlein invitata al corteo: «Meloni ha tradito Piombino, dimostri di non fare come lei»
Rifondazione e Unione Popolare esortano la neo-segretaria del Pd. Il corteo sfilerà dall’ingresso della città fino a raggiungere piazza Bovio
PIOMBINO. A lanciare l’invito, al limite della provocazione, sono Rifondazione Comunista e Unione Popolare. «Elly (Schlein, nda) , domani vieni con noi a Piombino per dire no al rigassificatore? ». Il riferimento è alla manifestazione nazionale convocata dal coordinamento “Per il clima, fuori dal fossile” e dalla Rete NoRigassificatori per il primo pomeriggio di domani (sabato 11): un corteo che sfilerà dall’ingresso della città fino a raggiungere piazza Bovio. Ma l’invito mosso dal segretario nazionale di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea Maurizio Acerbo insieme alla responsabile ambiente e al segretario regionale del partito (rispettivamente Elena Mazzoni e Alessandro Favilli) ha un peso politico ben preciso. «La manifestazione – spiegano in una nota i referenti di Rifondazione – ha accolto l’adesione dei comitati che in uttta Italia si battono contro impianti inquinanti e devastazione ambientale. Con la scusa della guerra stiamo tornando indietro sulle politiche energetiche: Giorgia Meloni ripropone come una novità la scelta di trasformare l’Italia nell’hub del gas per le industrie del nord Europa. Una scelta di guerra su cui in realtà si lavora da anni – tuonano dal partito – noi vogliamo che il nostro paese sia all’avanguardia nelle rinnovabili invece che corresponsabile del disastro climatico: oggi è Piombino l’epicentro di questo scontro che vede il governo Meloni proseguire sulla strada di Draghi e Cingolani al servizio delle lobby fossili perché i nuovi rigassificatori sono l’emblema della costosissima dipendenza dal gas liquido statunitense. Una scelta insensata sul piano ecologico e anche economico dato che a Piombino sono state ignorate le questioni di sicurezza e di impatto ambientale poste con forza dalla popolazione e dagli stessi enti locali».
Così, se da un lato «Giorgia Meloni ha già tradito Piombino e gli impegni presi dalla sua stessa amministrazione comunale», Rifondazione ritiene che Piombino sia «un banco di prova anche per Elly Schlein – spiegano dal partito – a cui rivolgiamo l’invito a venire a Piombino per dire no al rigassificatore: la svolta ecologista è solo greenwashing o il Pd a Roma, a Ravenna e a Piombino cambia posizione e la smette di sostenere i progetti della lobby dei combustibili fossili? »
Intanto, mentre la bagarre politica a livello nazionale prosegue e si fa più accesa con l’avvicinarsi della manifestazione di domani, dal palazzo civico di via Ferruccio arriva anche la risposta del sindaco di Piombino Francesco Ferrari. Che, per la prima volta dal giugno scorso, non prenderà parte in prima persona al corteo di protesta, in prima al fianco dei comitati. «Ho altri impegni istituzionali che mi impediscono di prendere parte al corteo, ma sarò comunque presente – assicura il primo cittadino – alla seconda parte della manifestazione, in piazza Bovio».
Il suo sarà però inevitabilmente un vuoto che si farà sentire nel corteo per il quale i comitati cittadini fautori della protesta (Gazebo 8 giugno, Liberi Insieme e La Piazza) rivolgono da giorni un appello ai cittadini «e soprattutto ai giovani di Piombino e di tutti i paesi vicini – spiegano – affinché intervengano numerosi alla manifestazione nazionale contro i rigassificatori e i combustibili fossili. Da tutta Italia si stanno mobilitando per esserci: arriveranno con il treno, con i pullman e con mezzi privati. Saremo tantissimi a manifestare pacificamente contro questa politica energetica folle che sta portando avanti l’impianto di un rigassificatore nel nostro piccolo porto, cambiando le nostre vite. Gridiamo “no” a gola spiegata, anche per le future generazioni, e diciamo “sì” a una visione diversa della vita, dove il pianeta sia preservato e non sfruttato per l’interesse di pochi a discapito di tutti».
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