Il Tirreno

Rigassificatore

Golar via da Piombino nel 2025, Snam ha 100 giorni per dire dove

di Luca Centini
Golar via da Piombino nel 2025, Snam ha 100 giorni per dire dove

Giani concede la proroga purché la nave non resti in Toscana

09 dicembre 2022
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PIOMBINO.  Altri cento giorni per indicare dove sarà spostata la nave rigassificatrice Golar Tundra dopo i tre anni di permanenza a Piombino. In cambio, Snam si impegnerebbe a portare la piattaforma fuori dalla Toscana, ad ancorarla per i successivi anni probabilmente al largo di Ravenna. Questa “dilazione” dei tempi – assicura Snam – non pregiudicherà l’obbligo di tenere ormeggiata solo per tre anni in porto a Piombino la nave che trasforma gas liquido in gas da far arrivare alle case e alle aziende. Questo prevede il nuovo accordo sul rigassificatore.


La nuova proroga


Ieri, infatti, alla scadenza dei 45 giorni concessi dal commissario Eugenio Giani, presidente della Regione, si attendeva da Snam il nome della località off-shore scelta per spostare la Golar dal 2025. La sede, invece, non è saltata fuori. Non solo. Giani ha concesso alla società una proroga di 100 giorni per completare la progettazione di una soluzione di ormeggio off-shore. «Snam sta trovando una soluzione che la porti fuori dalla Toscana – annuncia Giani – e per me potrebbe essere una bella notizia perché sono consapevole che il livello di resistenza sociale che ho incontrato a Piombino per lo stazionamento di tre anni in porto dovrei viverlo nella fase successiva anche per la piattaforma off-shore».
Giani spiega di non aver accettato la richiesta di una proroga di 150 giorni avanzata da Snam. «A quel punto la nave sarà già in funzione e quindi apparirebbe come un modo per dare la sensazione che rimanga sempre nel porto di Piombino. Abbiamo fatto i calcoli e concesso circa 100 giorni».

Fuori dalla Toscana


Nel 2025, dunque, la Golar Tundra traslocherà in mare aperto. Quasi sicuramente non in acque toscane. Lo conferma Elio Ruggeri, amministratore delegato di Snam Fsru Italia: «È da tempo che stiamo studiando una soluzione per l’ormeggio off-shore. Abbiamo predisposto gran parte della documentazione necessaria per presentare la richiesta, ma abbiamo riscontrato la necessità di un approfondimento sulla disponibilità dell’impianto di rigassificazione nei periodi invernali, per il rischio di doverlo disconnettere in caso di condizioni meteo marine avverse».


La preoccupazione di Snam è che la Golar non sia in grado di produrre quantitativi soddisfacenti di gas, dovendosi staccare dal sistema di ormeggio in caso di condizioni meteomarine avverse. Questo sia per le caratteristiche del mar Tirreno, sia per le specifiche tecniche della nave che, attrezzata con un sistema di ancoraggio con torretta esterna alla stregua della altre navi Fsru di nuova generazione, dovrebbe levare gli ormeggi e riprendere la navigazione in presenza di mare grosso e venti sostenuti. Ruggeri non fa i nomi delle località prese in esame. Ma se Livorno, dove già è operativo il rigassificatore Olt, era la destinazione toscana “calda”, Ravenna è di gran lunga l’ipotesi più probabile tra quelle fuori dalla regione. In quel tratto di mare, ci sono migliori condizioni di vento e meteo-marine in genere. Inoltre è attesa nel 2024 la Fsru Singapore, nave gemella della Golar. «Di certo il terminal sarà nel centro nord Italia per ragioni afferenti al sistema di trasporto del gas nazionale», si limita a dire Ruggeri .

Corsa contro il tempo


Su un punto Ruggeri insiste più volte: «La proroga non inciderà in alcun modo sull’obbligo di delocalizzare il terminal gas dopo i tre anni a Piombino». Insomma, Snam assicura che la Golar traslocherà nel 2025. E la nave sarà operativa nei tempi prestabiliti, ricorso al Tar del Lazio permettendo, visto che la decisione sulla sospensiva avanzata dal Comune di Piombino è attesa il 21 dicembre. «I lavori a Piombino per collocare il rigassificatore per tre anni nel porto stanno procedendo – conclude Ruggeri – Contiamo di rispettare la tempistica che ci siamo dati e che prevede l'arrivo della nave nella seconda metà di marzo e l’avvio degli stoccaggi di gas nei primi di maggio». 

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