Il Tirreno

Il caso

Così il Montemazzano calcio è senza campo da due anni

di Cecilia Cecchi
Così il Montemazzano calcio è senza campo da due anni

Cominciata l’installazione della rete davanti ai palazzi in costruzione. Piccini: «Ora l’acqua di un pozzo per irrigare e un’illuminazione adeguata»

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PIOMBINO. Nessuna partita da 2 anni. Sul campo del Gsd Montemazzano Calcio solo allenamenti nella “metà spelacchiata”, lato palazzine di San Rocco. Finalmente, lunedì scorso, è cominciato il montaggio della rete di separazione da cantiere “Abitare Toscana-Piombino Living”. «Situazione che sembrava impossibile da peggiorare, è andata a picco – scriveva la società via social alla ripresa della stagione agonistica – Non solo sarà impossibile giocare le gare qui, ma diventa difficoltoso allenarsi, dato che il campo è completamente secco».

Ancora disagi legati collegati a doppio filo al social housing, il piano nato dodici anni fa. Nel 2018 il via libera e nel 2020 il maxi cantiere; dunque i palazzoni, i lavori e le critiche (aree del quartiere isolate per mesi con via Pertini chiusa per le opere di urbanizzazione, poi i rischi per i bambini dell’asilo a ridosso e solo per citare i più evidenti).

In campo controlli con più tecnici. «Previsto il sopralluogo con l’assessore ai lavori pubblici Marco Vita – spiega il presidente del gruppo sportivo Marcello Piccini – E sta per essere completata almeno la rete, tolta alla realizzazione del muro di contenimento per il passaggio della strada. Tutto è andato avanti con una lentezza esasperante, anche per l’approvvigionamento dei materiali. La rete? Consegnata il 29 agosto. Da due anni solo allenamenti su mezzo campo».

«Per le partite abbiamo dovuto chiedere a Riotorto che – aggiunge – quest’anno ha una formazione Juniores. Necessario domandare alla Uisp un calendario sfalsato, per poterci alternare. Massima disponibilità. E piena collaborazione di Alberto Romagnoli, Asd Riotorto, davvero grazie. Ringrazio pure il Comune che ci ha coperto questo costo».

Le lungaggini del progetto abitativo sociale? «Scelta triste – risponde – che arriva da lontano. Il campo doveva essere soppresso, ma ho lottato. Prima protestando col sindaco Anselmi, poi con Giuliani che mi assicurò di aver fatto una modifica per conservare l’area sportiva. Ma ancora siamo senza campo, senza manutenzioni; mancano gli ingressi. Il suolo è del Comune e noi lo gestiamo con una convenzione che scade a dicembre; tutto il resto lo abbiamo fatto noi! Dopo il nuovo bando rischiamo pure di trovarci senza niente, nonostante l’impegno». Il campo del Montemazzano è nato nel 1982, insieme al comparto. Tra i soci fondatori Piccini - giocatore negli anni Settanta, sportivo sempre (ora si dedica alle arti marziali) – è presidente dal 1987. Con lui in prima linea Alvaro Barbafieri, Enzo Puccini, Giovanni Galeazzi e Italina Mambrini.

«Unica società in città che si paga al 100% acqua, luce e tutte le spese. Con l’unica squadra che lo scorso anno ha vinto qualcosa: i nostri ragazzi sono campioni provinciali Uisp Grosseto. Il primo ottobre giochiamo la prima partita di Coppa a Riotorto alle 14. E poi il 13, alle 21, siamo a Grosseto per la Supercoppa. Giovani e meno giovani, qui, si divertono tutti. Un campo da difendere, frutto dell’impegno dei soci in una città dove restano solo – sottolinea Piccini – Magona e Salivoli. Sto facendo richieste azzardate, ma ora ci vuole l’acqua di un pozzo. Irrigare un campo dall’acquedotto è impensabile, ma prima delle gare andrà irrigato perché i ragazzi non si facciano male. Poi bisogna sostituire questi fari, che abbiamo messo noi a nostre spese, con qualcosa di adeguato e omologato per giocare partite in notturna. Qui ospitiamo tutti per gli allenamenti, dal Piombino all’atletica leggera. La nostra porta è sempre aperta, vorremmo la stessa cura e attenzione».
 

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