Il Tirreno

Rio nell’Elba

«L’antica sorgente dei Canali è malata, da Asa e Comune nessun intervento»

Luigi Cignoni
«L’antica sorgente dei Canali è malata, da Asa e Comune nessun intervento»

La portata della fonte è ai minimi storici

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RIO NELL'ELBA. Il raffronto fra quanta acqua di sorgente sgorgava dai cinque canali e quanta invece ne esce oggi è impietoso con due (qualche volte anche tre) bocche completamente asciutte. La conclusione che si profila è una sola: la portata della sorgente dei Canali è ai minimi storici. Mai raggiunti prima. L’allarme è lanciato da un gruppo di cittadini residenti e no che hanno a cuore «la drammatica situazione idrica» in cui versa la sorgente che ha dato il nome al paese.

Da qui partiva un rivo (da cui il nome di Rio al borgo) lungo la valle di Riale che alimentava oltre una quindicina di mulini; poi altrettanti depositi (chiamati bottacci) e lavatoi pubblici a Rio nell’Elba e Rio Marina, prima di disperdersi in mare all’altezza della Torre dell’Orologio.

Giangiacomo Pianetti e Silva Masini, a nome dell’associazione “Elba consapevole”, affermano di monitorare da due anni a questa parte la situazione della sorgente, chiedendo ad Asa «la manutenzione ordinaria dell’impianto». Dopo aver effettuato l’intervento a lungo richiesto, avevano appurato che la portata d’acqua era aumentata. «Da febbraio scorso a ora – scrivono in un comunicato – abbiamo fatto numerose richieste ad Asa, per ripristinare un flusso maggiore e garantire soprattutto la qualità dell’acqua. Le risposte degli operatori con i quali, con una certa difficoltà e in tempi diversi, siamo riusciti a interloquire, sono state che la falda si è notevolmente abbassata; che Asa, vista l’emergenza idrica, ha diminuito il flusso per non disperdere acqua e infine che l’impianto dell’erogazione dell’acqua è obsoleto e dovrebbe essere rinnovato».

Continuando questo stato delle cose, i soci dell’associazione “Elba consapevole” sono seriamente preoccupati che in tempi brevi la sorgente si prosciughi, nonostante la sua importanza storica, simbolica ed ecologica. Infatti dal punto di vista storico, i riesi hanno avuto sempre rispetto della sorgente, dato che hanno intuito essere la loro fortuna e quella del centro abitato legata a doppio con la sorgente. Emanarono leggi. Fissarono comportamenti da seguire per garantire il bene comune e salvaguardarlo da qualsiasi forma di inquinamento, come si legge in un cartello che riproduce un codice comunale ricavato dagli Statuti di Rio, affisso proprio sul muro dove insistono le cinque bocche.

È anche vero che negli ultimi decenni l’acqua dei canali era stata captata e indirizzata verso il deposito sopra il paese di Rio nell’Elba, perché rifornisse le vasche del Piano create allo scopo di mandare acqua, attraverso la dorsale a Portoferraio. È per questo motivo che molti riscontrarono una inferiore “portata” di acqua dai canali, al punto da trasformarsi in rivoli e basta.

«Ci permettiamo di proporre ad Asa – scrive “Elba consapevole” – di prevedere, nelle situazioni di emergenza idrica, uno o più rubinetti in alternativa al flusso continuo dalle bocche il cui costo sarebbe relativo; di valorizzare il sito della sorgente dei canali, bene comune per gli abitanti della Valle dei Mulini; di ammodernare l’impianto di erogazione. A tutt’oggi non vediamo l’impegno concreto e la sensibilità dell’azienda e dell’amministrazione comunale di salvaguardare una delle sorgenti storiche che si riscontrano all’Elba che ha rivestito e riveste una fondamentale importanza per tutta la comunità riese».

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