Apritiborgo, a Campiglia il ritorno del festival delle arti di strada
Ticciati: «Finalmente possiamo ripartire»
CAMPIGLIA. Le arti e il teatro di strada tornano a colorare il borgo di Campiglia. Dall’11 al 15 agosto si rinnova l’appuntamento con Apritiborgo Abc Festival. Nel conteggio siamo alla 16ª edizione considerato i due anni di stop imposti dalla pandemia da Covid. «Finalmente possiamo ripartire». Così la sindaca di Campiglia Marittima Alberta Ticciati, che prosegue: «Le Metamorfosi è il tema di questa edizione che prende avvio proprio dalla trasformazione che volenti o nolenti, ci ha segnato. Abbiamo fatto fatica, ancora dobbiamo fare attenzione, ma i nostri passi sono più sicuri nel cammino e quindi riprendiamo in mano con coraggio e fiducia le nostre vite, le nostre relazioni sociali e torniamo ad appropriarci delle piazze».
Le condizioni per far vivere agli ospiti con serenità le cinque serate sono nelle indicazioni del piano di sicurezza che è stato messo a punto per la manifestazione. Per esempio, nella scelta dei luoghi in cui realizzare gli spettacoli si è escluso la centrale piazza della Repubblica che avrà più una funzione di filtro per evitare assembramenti. A guidare all’interno del perimetro del centro storico ci sarà poi un servizio di sicurezza oltre a volontari e al personale del Comune.
Un palcoscenico a cielo aperto. È questa la cifra che il festival imprime nel borgo. «Dopo due anni di chiusure forzate, la nostra rinascita passa attraverso la riconquista della socialità, il riappropriarsi dei rapporti umani, del linguaggio diretto e corporeo – dice il direttore artistico Alberto Masoni di Terzostudio –. E noi vogliamo usare il centro storico di Campiglia Marittima come luogo di metamorfosi e di rinascita». Che aggiunge: «Ospiteremo un teatro capace di riappropriarsi del sapere antico, di parlare a tutti, di occupare e ridare centralità alla piazza, come luogo della comunicazione diretta, del confronto, di una grande risata collettiva. Un teatro di strada capace di creare un’unità tra il colto e il popolare, attraverso una molteplicità di tecniche».
In calendario 23 proposte artistiche per serate che ogni sera proporranno alcune novità, con il via dalle 20,15 e finale un quarto d’ora dopo la mezzanotte. «Vedremo all’anfiteatro della Rocca un classico spettacolo di clown, magia comica, acrobatica, “Spaventati Panettieri” di Collettivo Clown e “Il mago con la T maiuscola” del grande Tino Fimiani – dice Alice Masoni di Terzostudio –. Al giardino della Rocca, le enormi e fantasiose figure animalesche di “Alto Livello” e di “Pindarico”, dall’altra, nella magica ed evocativa piazza del Silenzio gli incontri ravvicinati con le piccole marionette di Paolo Valenti e i burattini di Italo Pecoretti. Una violinista solitaria intona le sue note seminascosta in via degli scudi, quasi una meditazione, e la banda imperversa lungo la strada seguita dalla folla che la segue battendo le mani e ballando. Le comiche ventriloquie di Nicola Pesaresi, la magia e il fachirismo di Shezan e le grandi illusioni di Tiziano Cellai, vincitore del prestigioso Trofeo Alberto Sitta giovani talenti 2013 al Centro Civico Mannelli e in piazza Benifei il teatro dei piedi originale di Laura Kibel, quella che lo ha inventato e vanta numerosi imitatori».
A firmare l’immagine che accompagna la 16ª edizione è il grafico Lorenzo Manzini. È una ballerina che sembra liberarsi, come una farfalla dal suo bozzolo. Tra i palazzi del borgo, ha lo sguardo verso l’alto: puntato sul cielo azzurro. «I nostri uffici hanno fatto un grande lavoro e in tempi rapidi da quando è stata presa la decisione di fare il festival – dice l’assessore al Turismo Stella Zannoni –. Il tema della metamorfosi richiama anche il lento processo che stiamo facendo nel nostro borgo per qualificare l’offerta turistica». Resta sottotraccia la riflessione che si è imposta con il prolungato stop di due anni del festival, la possibilità di rivederne la formula ed eventualmente anche il calendario. Dalla sindaca Ticciati la conferma che il tema è sul tavolo. l