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Il fiume

Cornia, firmato il contratto

Ultimi giorni siccità caldo record il fiume Cornia prosciugato (foto Paolo Barlettani)
Ultimi giorni siccità caldo record il fiume Cornia prosciugato (foto Paolo Barlettani)

Metodo, impegno e attenzione verso un uso più attento della risorsa idrica comune Regione e 55 tra enti pubblici, privati e associazioni hanno sottoscritto l’accordo

02 luglio 2022
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VENTURINA.  Metodo declinato in impegno e attenzione verso un uso più attento della risorsa idrica. Questo e molto altro nel contratto di fiume Cornia, il primo che la Regione sottoscrive, ma modello valido che può essere esteso ad altri fiumi della Toscana. A sottoscriverlo 55 firmatari: 15 enti pubblici e circa 40 privati e associazioni.

L’assessora all’ambiente e alla difesa del suolo Monia Monni – ieri mattina – al Calidario per l’evento conclusivo: «Tutela delle acque, fruibilità, valorizzazione e partecipazione diffusa. Questa è la ricetta del contratto di fiume del Cornia – ha detto – , che non solo influenzerà la pianificazione regionale che si esprime nel piano di tutela delle acque, ma ne cambierà l’impostazione. L’approccio olistico del contratto, che tiene assieme tutte le azioni necessarie alla tutela e alla valorizzazione ambientale e culturale del fiume, è un approccio integrato, consapevole che ogni elemento che introduciamo in un ecosistema ne modifica altri».

Prezioso l’aspetto educativo, soprattutto ora che stiamo affrontando l’emergenza idrica più critica degli ultimi 20 anni. La durata prevista di queste condizioni meteo non esclude che si dovranno fare razionamenti dell’acqua. Necessarie tre cose: ridurre le perdite, rafforzando l’impegno dei gestori; semplificare la realizzazione di piccoli invasi ad uso agricolo ad opera di privati e realizzarne piccoli pubblici in collaborazione con i consorzi; coinvolgere i cittadini per evitare sprechi. Da questo territorio dove la siccità è una costante in periodi meno critici, lanciamo un modello di governo che potrà essere replicato altrove, a partire dall’Arno».

All’incontro i sindaci di Campiglia Alberta Ticciati e di Suvereto Jessica Pasquini, il presidente di Anbi Toscana Marco Bottino, il segretario dell’Autorità di bacino Massimo Lucchesi, tecnici del genio civile, assessori dei comuni coinvolti, rappresentanti della Provincia, ricercatori della Scuola Sant’Anna di Pisa, associazioni di categoria, Arpat. «Si gettano le basi per una nuova modalità condivisa – ha detto Pasquini – La Val di Cornia è orgogliosamente laboratorio di buone pratiche». «Programmazione strategica – ha aggiunto il presidente di Consorzio 5 Toscana Costa Giancarlo Vallesi – che persegue la corretta gestione e la valorizzazione ambientale senza derogare alla sicurezza idraulica». «Lavoro articolato e complesso – il commento di Ticciati – che ha visto questo comune in prima linea sui temi della gestione, utilizzo e risparmio». «Pianificazione e strategia – ha concluso Giuliano Parodi assessore all’urbanistica del Comune di Piombino – , la ricetta per immaginare un futuro diverso per la Val di Cornia che non può più permettersi di agire sempre in emergenza».
 

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