Cetus avverte: «Controlli senza sosta sui cetacei»
Il biologo Nuti avverte la società dell’Enel: «I lavori saranno sempre monitorati» I cavi del nuovo impianto passeranno proprio sui fondali amati da delfini e balene
PIOMBINO
Sa.Co.I. prevede il passaggio di cavi Hdvc nel tratto di mare che separa la Toscana dalla Corsica e la Sardegna. Aree molto importanti dell’ambiente marino che circonda l’Arcipelago toscano come lo stesso Parco Naturale dell’Arcipelago ed il Santuario Pelagos. Quest’ultimo, conosciuto in passato come Santuario dei Cetacei, è una zona marina di 87.500 km² che nasce da un accordo tra l’Italia, il Principato di Monaco e la Francia per la protezione dei mammiferi marini che lo frequentano e segue un ferreo regolamento Ue in merito alla tutela e alla protezione degli ambienti marini. A questo proposito parla il biologo marino Silvio Nuti funzionario di Cetus Viareggio, Centro di Ricerca sui Cetacei: «Il progetto di Terna entrerà sicuramente in contatto con le norme e i conseguenti parametri di impatto delle ferree normative vigenti. L’accordo dei tre Paesi europei interessati sottopone l’area a rigidi continui, e anche, preventivi monitoraggi. Ogni intervento che entra in contatto con Pelagos trova una lunga serie di enti, dal ministero dell’Ambiente italiano, passando anche da quelli francesi e di Monaco, anche attraverso le nostre rilevazioni per conto di Regione Toscana, diretta referente». Si deve sottostare quindi ad una serie di parametri di tipo ambientale, acustico e paesaggistico. Ci sono ulteriori parametri a cui guardare per una corretta programmazione, soprattutto quello che riguarda l’elettromagnetismo. Anche quello, precisa Nuti, sarà ampiamente tenuto sotto controllo: «Per controllare tutti gli aspetti, a corredo di ogni tipo di intervento attuato nelle aree protette, Cetus monitora attentamente ogni parametro con controlli preventivi, in fase di realizzazione e post realizzazione». Anche dall’azienda promotrice della sostituzione dell’attuale SA.CO.I.2 con l’innovativo SA.CO.I.3 arrivano conferme sulla chiara programmazione in vista della programmazione aziendale: «Il progetto è chiaramente ancora in fase di elaborazione - racconta Adel Motawi, dirigente di Terna - stiamo puntando a farlo conoscere e farlo diventare oggetto di una progettazione collettiva, fatta insieme agli enti e alle comunità interessate. Tutto questo nel pieno della sostenibilità ambientale che governa le scelte dell’azienda e delle normative, quelle che regolano i vari parchi e riserve e quelle che arrivano dall’Ue». Proprio stando a queste linee guida, Terna si è prefissata di stilare una serie di proposte e idee di realizzazione aperta ai suggerimenti esterni all’azienda. «In quello che chiamiamo Piano di Innovazione del progetto - racconta ancora Motawi - stiamo ponderando anche altri importanti fattori con cui entreremo in contatto nell’ambito marino. Dalla necessità di tutelare la posidonia protetta con sistemi di dissuasione per la pesca a strascico, che rovina anche i nostri cavi; fino al pensare di realizzare un transetto in prossimità della linea che collegherà Corsica e Sardegna». Il transetto a cui accenna il dirigente è un passaggio obbligato (come il canale esistente tra Corsica e Sardegna) completamente mappato con sensori acustici che permettono di raccogliere dati sul passaggio di pesci, nello specifico i cetacei. Tutte queste, come ha affermato il tecnico, sono però solo idee che la società leader europea nel campo della distribuzione di reti di alta tensione, metterà a disposizione degli enti con cui entrerà in contatto. —
DANIELE PERINI