Il Tirreno

«Quelle firme vanno stracciate»

di Stefano Taglione
«Quelle firme vanno stracciate»

Ciumei attacca il comitato per il Comune unico e sospetta irregolarità, si profila una battaglia legale

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MARCIANA MARINA. «Stracciate quelle firme». Le amministrazioni di Marciana e Marciana Marina, con due delibere ad hoc , chiedono alla Regione di dare al macero gli “autografi” raccolti negli ultimi mesi dal comitato per il Comune unico.

Secondo il sindaco di Marciana Marina, Andrea Ciumei, quelle firme sarebbero state raccolte irregolarmente, tanto che potrebbero finire sotto l’osservazione della magistratura. «La proposta elaborata dai promotori – dice Ciumei – fa riferimento alla normativa regionale per la presentazione di una legge di iniziativa popolare. Non so immaginare, semmai dovesse esserci una consultazione referendaria, a quale previsione questa normativa possa riferirsi. La legge regionale di disciplina dei referendum, infatti, prevede quorum qualificati e non certo 5mila firme! La campagna appena terminata – spiega Ciumei – mi pare un modo strumentale di mostrare una veste di partecipazione che non potrebbe rappresentare il risultato della volontà dei cittadini e, di questo, metteremo al corrente sia il prefetto che il presidente del Consiglio regionale».

Il primo cittadino marinese critica i poteri dell’eventuale commissario straordinario, che entrerebbe in carica dal momento dello scioglimento dei Comuni, fino alle votazioni. «Arriverebbe dopo 40 giorni dalla decisione del Consiglio regionale e dopo la nomina del presidente – spiega Ciumei – e potrà guidare l’Elba da 3 mesi a 3 anni, potendo occuparsi di tutto, dal bilancio all’edilizia. Avrebbe poteri enormi, da imperatore, e molto probabilmente sarebbe un personaggio avulso dalla realtà isolana. Non si tratta affatto di una manovra di riduzione della spesa – continua Ciumei – dato che i mega-dirigenti del Comune unico guadagnerebbero tutti i soldi risparmiati dal taglio delle figure politiche. Credo che sia una questione di potere».

Critiche anche sulla raccolta delle firme. Secondo Ciumei il comitato avrebbe effettuato una campagna finalizzata all’indizione del referendum, che si sarebbe poi rivelata «una proposta di legge ad iniziativa popolare». «Abbiamo il dovere di verificarne la validità giuridica – continua Ciumei – e sembrerebbe che talvolta siano state apposte firme su moduli separati, in difformità dalla normativa che dispone che vengano apposte in calce alla proposta di legge». Il sindaco di Marciana Marina non risparmia stoccate al vice-presidente del consiglio regionale Giuliano Fedeli, che a margine di un incontro a Portoferraio con i sostenitori del Comune unico, aveva dichiarato che «l’Elba avrebbe potuto compiere questo passo autonomamente ed in maniera consapevole, oppure lo avrebbe subìto». «Dichiarazione – sottolinea Ciumei – che mi lascia perplesso, in quanto espressione più consona ad un sistema dittatoriale, ben avulsa dai principi democratici. Chiederò al presidente del consiglio regionale Alberto Monaci, che spero sia persona più accorta di Fedeli, di valutare la procedura».

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