Il Tirreno

Il “Gambero Rosso” chiude per sempre, è la fine di un’epoca

Paolo Federighi
Il “Gambero Rosso” chiude per sempre, è la fine di un’epoca

Il figlio e la moglie di Fulvio Pierangelini continuano la loro attività allo stabilimento balneare “Il Bucaniere”

20 gennaio 2012
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SAN VINCENZO. Il “Gambero Rosso” chiude per sempre. E con il mitico ristorante si chiude un pezzo di storia di San Vincenzo. La notizia è stata confermata, ancor prima che da Emanuela Cattani -moglie di Fulvio Pierangelini che adesso gestiva il ristorante - da un’ordinanza comunale emanata al fine di consentire lo sgombero del locale per cessata attività, dal trasloco in atto in questi giorni nello storico locale di piazza della Vittoria.

Né Pierangelini, raggiunto per telefono, né la moglie vogliono scendere nei dettagli sulle motivazioni che hanno portato alla decisione di interropere definitivamente l’attivtà del più famoso ristorante italiano.

Era l’8 marzo 1980 quando Fulvio Pierangelini, giovane chef nato e vissuto a Roma, e la moglie Emanuela Cattani, nata a Parma ma cresciuta a Milano, rilevarono la gestione del “Gambero Rosso” in piazza della Vittoria. E in breve la fama dello chef e del suo ristorante dilagano in tutta Italia e all’estero. Pierangelini crea piatti “cult”: i ravioli di aringa in zuppa di burrata, il minestrone asciutto di tonno, la riscoperta della palamita, le rape rosse con gelato alla liquirizia, la famosissima passatina di ceci e molti altri.

San Vincenzo, per molti anni, è stata soprattutto il “Gambero Rosso”. Per molti turisti, era soltanto “il paese dove si trova il Gambero Rosso”. Il grande artista sanvincenzino Giampaolo Talani, amico di Fulvio Pierangelini, ricorda: «In tutti i luoghi dove io vada nel mondo, conoscono il Gambero Rosso e di conseguenza San Vincenzo».

Da tutto il mondo venivano apposta a San Vincenzo per provare un piatto di Pierangelini o per poter dire di aver mangiato nel mitico ristorante, che per tre decenni è stato il maggior richiamo turistico per San Vincenzo. Un ristorante di piccole dimensioni nominato più volte miglior ristorante italiano, con il suo chef eletto per anni come il migliore d’Italia e tra i migliori del mondo.

Nel 2009, per problemi personali, Pierangelini abbandona il “Gambero Rosso”, che resta chiuso per circa un anno. Prima di andarsene, il grande chef consolida a San Vincenzo la Festa della Palamita, da lui creata nel 2001, facendo servire a un centinaio di anziane sanvincenzine i suoi piatti direttamente dalle mani di alcuni noti personaggi, camerieri improvvisati: Gabriele Salvatores, Gino Paoli, Oliviero Toscani e altri. Poi, se ne va in giro per il mondo a dare lezioni, a fare il consulente per grandi catene alberghiere, a scrivere prefazioni ad antichi manuali gastronomici.

Adesso, la moglie Emanuela, che aveva riaperto il “Gambero Rosso” nel 2010, aiuterà il figlio Fulvietto nel nuovo ristorante “Il Bucaniere”. Il 33enne figlio d’arte pare aver imparato dal padre i segreti dell’arte culinaria, e sta ricevendo giudizi lusinghieri per la qualità della sua cucina. I Pierangelini, quindi, restano a San Vincenzo, dove a volte torna anche Fulvio, il grande chef che sogna di creare gli spaghetti al pomodoro più buoni del mondo.

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