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Portoferraio, una discarica abusiva nel cantiere navale: tre aree sequestrate dalla guardia costiera

Portoferraio, una discarica abusiva nel cantiere navale: tre aree sequestrate dalla guardia costiera

I militari hanno rinvenuto 6mila metri cubi di rifiuti all’interno di un capannone e in alcune zone scoperte

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PORTOFERRAIO. La Capitaneria di porto di Portoferraio, su ordine della Procura di Livorno, ha messo sotto sequestro tre aree all’interno di un cantiere navale sul territorio di Portoferraio – per una superficie complessiva di circa 9.000 metri quadrati – sulle quali sono stati stoccati rifiuti di vario genere per un volume complessivo di circa 6.000 metri cubi. Il fatto risale a lunedì 25 settembre, anche se i militari hanno dato notizia del blitz solo nella giornata di ieri attraverso una nota ufficiale- L’intervento è avvenuto in seguito all’esecuzione del decreto di convalida del sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Livorno. Nel corso delle indagini sono state ipotizzate violazioni alla normativa ambientale che sarebbero riconducibili, secondo la ricostruzione della Capitaneria, oltre alla non corretta gestione dei rifiuti speciali e pericolosi prodotti durante le attività di cantiere, al deposito incontrollato di rifiuti derivanti da attività di escavo eseguita in occasione di lavori di ampliamento e ammodernamento svolti all’interno del cantiere.

Le attività investigative, proseguite per settimane, sono state condotte dal nucleo operativo di polizia ambientale di Portoferraio attraverso lo svolgimento di investigazioni di natura tecnica e documentale. Attività che hanno consentito di accertare la realizzazione di una discarica non autorizzata. Gli abusi contestati sono stati accertati all’interno di un capannone di oltre 700 metri quadrati, dove sono stati trovati rifiuti di vario genere (pericolosi e non pericolosi, corrosivi e tossici), oltre che su aree scoperte di proprietà o comunque in uso al titolare del cantiere navale, sulle quali erano stati depositati fanghi, detriti e rifiuti inerti e ferrosi, che verranno sottoposti al vaglio dell’Arpat al fine di verificare il rispetto della normativa sull’inquinamento.

Le immagini diffuse dalla Capitaneria di porto di Portoferraio parlano da sole. All’interno delle tre aree messe sotto sequestro sono stati rinvenuti attrezzi di ogni genere, rifiuti e materiale da escavo, stoccato senza le autorizzazioni, secondo gli accertamenti condotti dai militari. Le aree in questione e i rifiuti illecitamente stoccati sono stati sottoposti a sequestro dalla guardia costiera che ha condotto gli accertamenti.

«La costante vigilanza del territorio elbano, portata avanti dalle donne e dagli uomini del compartimento marittimo di Portoferraio in stretto coordinamento con l’autorità giudiziaria – spiegano dalla Capitaneria di porto di Portoferraio – ha consentito di interrompere una condotta illecita posta in danno ed a discapito dell’ambiente e della salute dei cittadini. Le attività di controllo della Capitaneria proseguiranno per accertare ulteriori illeciti ed eventuali altre compromissioni e inquinamenti dell’ambiente marino-costiero». 

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