La Fabo schianta Fiorenzuola
Davanti ai 1240 spettatori del Palaterme gli uomini di Barsotti vincono ancora. Quinto successo in sei partite e comando solitario del girone A di serie B nazionale
MONTECATINI. Il tornado Herons stavolta arriva prima del secondo tempo, con un incredibile 32-8 che a cavallo dei primi due quarti disarma il pungiglione delle api di Fiorenzuola, il cui miglior miele (al netto dell’assenza dell'ape regina Sabic) si concentra nell’avvio. Quando la ragguardevole circolazione di palla gialloblù costringe all’inseguimento una Fabo ormai abbonata alle partenze diesel. Addirittura il primo canestro dal campo dei termali arriva al 7’ (a muovere il 4-12), prima che la girandola di cambi porti energia e ossigeno, col 7-0 completato da Lorenzetti ad aprire il parziale valanga caratterizzato dal picco del 15-0 per il +16 (36-20) del 15’. È così che matura la quinta vittoria in sei partite degli aironi (terza consecutiva e terza in casa su altrettanti incontri), ancora al comando solitario del girone A. E se da una parte a prendersi la scena è l’attacco – tra i più prolifici dell’intera categoria – dall’altra, a conferma dell’assioma dei vasi comunicanti, le migliori cose cominciano sempre dalla difesa. Le stoppate di piccoli come Dell’Uomo e soprattutto Benites, addirittura due volte, in aiuto dal lato debole, le 23 palle perse forzate agli avversari di cui 14 rubate (anche se comunque gli Herons ne sprecano a loro volta 19, unico dato negativo assieme ai 13 rimbalzi d’attacco concessi), gli scivolamenti e tutte le piccole grandi cose a sbarrare strade e complicare conclusioni. La profondità del roster rossoblù resta una costante vincente, con un confronto tra panchine che recita 34 punti a 18, 29 tra Lorenzetti e Dell’Uomo. Nella seconda metà di gara i Barsotti boys si permettono anche il lusso di alzare di qualche grado il piede dall’acceleratore, con Fiorenzuola in partita ma mai troppo minacciosa, capace di rientrare sotto la doppia cifra di svantaggio solo in un’occasione (68-59 al 33’) prima del risultato finale. Il punto esclamativo lo mette Arrigoni con la schiacciata del +14 a poco più di un giro d’orologio dalla sirena. E il Palaterme, ormai quasi sempre sopra i 1200 spettatori (ieri erano 1240), risponde intonando quel “E se ne va, la capolista se ne va” che in un campionato nazionale, lasciando appunto fuori la stagione di comando condiviso con Gema in C Gold due anni fa, non si sentiva da 20 anni. Di tempo per crogiolarsi però non ce n’è, mercoledì la Fabo è attesa da una Piombino ferita dopo il -19 incassato ad Avellino. E con negli occhi il primo turno infrasettimanale andato storto a Salerno, ci sarà da rimboccarsi le maniche.
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