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Ponte Buggianese, dipendenti in stato di agitazione al Consorzio Basso Valdarno

di Luca Signorini
Ponte Buggianese, dipendenti in stato di agitazione al Consorzio Basso Valdarno

Controversia sul calcolo del Tfr e dell’assegno pensionistico

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Ponte Buggianese La novantina di dipendenti del Consorzio di bonifica 4 del Basso Valdarno (che per il nostro territorio ha sede a Ponte Buggianese) entrano in stato di agitazione «a seguito della rottura del tavolo delle trattative sindacali aventi per oggetto questioni riguardanti diritti acquisiti dai lavoratori, tra cui l’annosa controversia relativa al computo del premio di produzione ai fini del trattamento di fine rapporto, vertenza risolta nelle altre realtà consortili regionali», scrivono le organizzazioni sindacali della categoria Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi Uil.

In sostanza, il premio di produzione annuale che viene riconosciuto a tutti i lavoratori dell’ente consortile, per legge deve essere considerato parte della retribuzione e incluso ai fini del calcolo del Tfr, e dunque del successivo assegno pensionistico quando il dipendente avrà terminato per età anagrafica il rapporto di lavoro. La società esterna che per conto del Consorzio in passato si occupava di confezionare le buste paga, per una decina di anni fino al 2021 non ha effettuato questa operazione, prefigurando una mancanza a livello contributivo e posizioni individuali dei lavoratori non corrette come detto ai fini dell’importo della futura pensione.

Impiegati e operai del Basso Valdarno si sono resi conto di questa mancanza appunto nel 2021, e da allora hanno cercato di farsela riconoscere come da legge, fino a oggi non riuscendoci come dimostra la proclamazione dello stato di agitazione di questi giorni. La nuova amministrazione consortile - con il presidente Maurizio Ventavoli - ha riconosciuto la circostanza con l’impegno a sanare le falle emerse da un punto di vista di Tfr e pensioni. I dipendenti - tramite i sindacati - chiedono però anche il ristoro degli anni precedenti.

La trattativa è andata a buon fine per diversi Consorzi di bonifica toscani ma per ora non al Basso Valdarno. E così le organizzazioni sindacali «esprimono grande amarezza per l’atteggiamento chiuso dell’amministrazione consortile, più volte sollecitata a tenere relazioni sindacali costruttive e a indicare un percorso chiaro e definitivo per la soluzione della controversia». Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi Uil «auspicano una riapertura delle trattative al fine di evitare potenziali ripercussioni sull’attività istituzionale dell’ente». 

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