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Montecatini

Street art

Montecatini, spariscono i “buchi” di 1010 dalla copertura del Palaterme

di Luca Signorini

	I "buchi" di 1010 realizzati nel 2017 sulla copertura (foto Nucci)
I "buchi" di 1010 realizzati nel 2017 sulla copertura (foto Nucci)

L’assessore: «Per ristrutturare la cupola non era possibile operare in altro modo»

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Montecatini C’è da giurarci che la questione, passata un attimo in sordina ad accapigliarsi sui tempi di riapertura (fissata per l’inizio di dicembre, tra poco più di un mese), su appalti e subappalti, potrebbe far discutere e generare dibattiti, sale dell’esistenza.

Perché stanno piano piano sparendo, e per la maggior parte sono già un ricordo, gli arcinoti “buchi” a effetto tridimensionale sulla cupola del Palaterme, maxi opera di street art che tra dileggi e soddisfazione è stata realizzata nell’anno domini 2017 (seconda giunta Bellandi, con l’assessore alla cultura Bruno Ialuna) dall’artista polacco 1010 (si pronuncia ten-ten). Seguirono anche allora accese polemiche ma pure documentari dedicati su Sky, veicolo promozionale per Montecatini.

Quei “buchi” oggi non ci sono praticamente più, coperti dai pannelli previsti nei lavori di ristrutturazione nei 4.600 metri quadrati della copertura del palazzetto, che servono per sistemare un tetto martoriato dalle infiltrazioni nel progetto generale di manutenzione e messa in sicurezza dell’impianto sportivo da 2 milioni di euro.

Senza giudizi di merito, a ricordare l’epopea e la sua odierna conclusione è stato in questi giorni Gianluca Fiorini, osservatore attento delle cose cittadine. «Oggi, la bella storia sembra finire, copriamo tutto – dice Fiorini – chissà se, nell’intelaiatura a ragnatela, fosse stato possibile utilizzare anche del materiale trasparente per non far scomparire completamente il murale, forse ancora oggi il più grande al Mondo. Comunque vada, grazie 1010 per aver lavorato anche per noi».

L’assessore ai lavori pubblici Luca Bini precisa: «I pannelli che sono in corso di installazione creano una intercapedine necessaria per migliorare le prestazioni dell’impianto da un punto di vista energetico e ridurre la dispersione dei consumi. E naturalmente, prima di tutto, per non far filtrare l’acqua all’interno. Dispiace per l’opera di street art, ma non era possibile fare diversamente. Se si vuole ristrutturare il tetto del Palaterme dobbiamo coprire l’attuale copertura dove entra la pioggia».

E dunque i “buchi” o “portali” - composizioni astratte, con giochi di luci e ombre in grado di creare illusioni ottiche - sono davvero ai saluti: un’installazione costata complessivi 80mila euro - ma “solo” 18mila di soldi pubblici, il resto arrivato da sponsor privati trascinati dalla visibilità su Sky - che poteva concorrere al record mondiale di grandezza di un lavoro del genere realizzato da un solo uomo, entrando nel Guinness dei primati. Ma poi la procedura di certificazione non è mai stata attivata, forse perdendo un’occasione di promuovere questa particolare forma d’arte legandola al nome di Montecatini (resta imbattuto il disegno inaugurato per le Olimpiadi del 2016 a Rio de Janeiro da Eduardo Kobra). Tutti ricordi recenti che a vedere gli operai anche la domenica muoversi appesi sulla superficie della cupola, stanno per andare definitivamente in archivio con tanti saluti anche a 1010 e al suo estro. l

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