Maltempo a Livorno, crolla un muro a Collinaia. Cignolo vicino ad esondare – La conta dei danni
I residenti: «Strade come fiumi, sembrava di essere tornati al 2017». Problemi sull’Ugione, sul Rio Maggiore e le arterie stradali limitrofe
LIVORNO. Cento millimetri in un’ora segnati dal pluviometro del Corbolone. Il Centro Operativo Comunale di Livorno ha coordinato le operazioni impiegando uomini e mezzi. Monitoraggio dei corsi d’acqua, specialmente in Collinaia, dove non c’è solo il rio Ardenza che però tra tutti gli altri del circondario ha l’alveo più importante.
Controlli e presidi in via di Monterotondo che si collega anche con via di Santalò. Siamo paralleli allo Stillo, l’acqua scorre veloce e fa gorghi. Si lavora in via delle Fattorie, strada privata ma ad uso pubblico. Una chiamata precedente ha avvisato che un fronte di almeno venti metri di muro di cinta di una proprietà dove all’interno c’è una abitazione, è crollato. Siamo in un tratto sterrato dal quale transitano tanti altri residenti della zona perché da un bel po’ non ci sono molte alternative per tornare sulla strada provinciale.
La via di Santalò infatti ha una interruzione da frana e passare da dove adesso il muro a blocchetti ha ceduto, è praticamente d’obbligo per collegarsi al resto del mondo. Sul posto ci sono un camion ed una ruspa della ditta Abate. La benna deve accumulare le macerie e caricarle sul grande cassone per liberare la strada. I proprietari vengono istruiti da Jacopo Tamberi, responsabile dell’ufficio di Protezione Civile del comune sul da farsi nell’immediato per mettere in sicurezza il resto della recinzione che in alcuni punti porta ancora le ferite della grande alluvione. Prima di cena, la via è aperta. Il pick-up dirige in via del Puntone. A bordo c’è anche Michela Cavallin, coordinatrice infermieristica del 118 perché giunge la comunicazione che ad un determinato civico potrebbe esserci bisogno di assistenza.
 Per fortuna l’allarme rientra dopo le rassicurazioni di un familiare che ringrazia vedendo l’efficienza della macchina dei soccorsi. La strada, lunga e tutta in salita, ha il fondo composto di inerti. Che dopo tutta questa pioggia, si muovono rendendo incerto anche il passaggio a piedi. Una utilitaria, in queste condizioni, non la può percorrere. Chi sta lì, è praticamente ostaggio, in attesa che si possa dare una spianata. Aspettando che il tempo migliori. Troppo fradicio, quello strato. Un cingolato farebbe ancora più danni, lungo questo percorso a ridosso con le Colline Livornesi e dove l’acqua, raccontano, scendeva come un fiume coprendo gran parte degli pneumatici delle auto parcheggiate sui margini. Il signor Andrea dice che il fenomeno, è stato quasi ai livelli del 2017.
 
 Rotta per delle Vallicelle, in fondo alla strada fortemente danneggiata, due nuclei familiari devono essere controllati. C’è chi ha deciso di passare la notte altrove, mentre una signora, censita dal 118, è rimasta in casa. Sempre sulla stessa via, dove c’è un attraversamento parzialmente danneggiato sul “fosso delle troie” si è sconsigliato i residenti di passare in auto. Attenzionate tutte le persone censite con problemi di salute, stamani ogni situazione sarà meglio valutata. Allagamenti in alcune cantine a Montenero, qualche episodio simile anche ad Antignano, lo stesso per i garage sottoterra alla Scopaia e su via del Giaggiolo dove è mancata anche acqua potabile e corrente.
 
 Tutte le associazioni si sono impegnate per dare supporto radio, monitoraggio territorio e assistenza alla popolazione. Su via della Valle Benedetta piena di detriti prima dell’altezza Limoncino, la Provincia ha incaricato una ditta per ripulire. Operazione terminata verso le 18. Si è proceduto a rimuovere altri detriti poi su via di Popogna.
 
 Problemi sull’Ugione, sul Rio Maggiore e le arterie stradali limitrofe. Il rio Cignolo ha tenuto, ma il suo livello nel momento massimo di precipitazione, è arrivato prossimo all’esondazione, rientrando attorno alle 15. Sempre nella fase più intensa, allert anche alla Puzzolente. Lì, ogni volta che piove forte e il fiume gonfia, passa di tutto, come in una pazza corsa. Suppellettili, bombole del gas ed altro ancora. Tutta roba che poi si ritroverà nei campi, oppure finirà in mare. Nel 2017, sempre lì, una roulotte s’infranse, distruggendolo, sul ponticello fatto dai contadini nei primi del ‘900. 
 Sempre nella stessa zona, agli archi che portano al Cisternino, traffico interrotto per allagamento e un’auto finita nel fossetto che guarda alla struttura del vecchio acquedotto. 
   
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