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Il passo indietro

Montecatini, terme Tamerici e Grocco: il no di Ruggiero all’acquisto

di Simona Peselli
Montecatini, terme Tamerici e Grocco: il no di Ruggiero all’acquisto

E intanto rilancia con il restauro dell’ex palazzo Lavarini

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Montecatini Il giudice del Tribunale fallimentare di Pistoia ha restituito all'architetto Oreste Ruggiero e alla società dove compare anche un altro membro della sua famiglia (la figlia) la caparra che era stata versata per l'acquisto dello stabilimento Tamerici e del vicino ex Istituto Grocco. L'offerta aveva la data di scadenza al 31 maggio 2025.

Venute meno le condizioni per comprare a prezzo pieno, cioè di stima dei periti, il professionista ha richiesto indietro gli assegni circolari a garanzia dell'operazione immobiliare. Ruggiero si era candidato per acquistare le Terme Tamerici per 1 milione e 326,750 euro mentre la società di cui fa parte insieme ad un familiare l'Istituto Grocco per 546mila euro, quest'ultimo edificio chiuso e abbandonato ormai dal 2008.

Sarebbe stato un colpo da novanta per Oreste Ruggiero (e per la città) dopo un anno di grandi soddisfazioni personali, come per esempio il nuovo logo della Fondazione Leonardo Da Vinci di Milano che porta la sua firma, realizzato dopo la presentazione alla rassegna “Acqua in bocca ma non troppo” del libro “Le donne di Leonardo”. «Per me è stato un progetto stimolante – aveva dichiarato l’architetto al nostro giornale – perché rivolto anche ai giovani. Hanno scelto una rielaborazione dinamica dei nodi di Leonardo adattati alla forma dell'uovo della Pala di Brera di Piero della Francesca. Proprio quelle opere che sono state esposte per un periodo, non so se è stato notato, nelle vetrine dell'ex cinema Adriano dopo il restauro delle facciate».

Oreste Ruggiero con la sua società è stato l'artefice dell'acquisto e della ristrutturazione, ancora in corso, di quello che per decenni è stata una ferita a cielo aperto nel cuore di Montecatini, in via San Martino. Ma impossibile non notare come il professionista sia intervenuto in pieno viale Verdi su un altro immobile, adesso di sua proprietà, ovvero l'ex palazzo Lavarini di viale Verdi (dove per oltre un secolo si trovavano i grandi magazzini cittadini). «Interventi improcrastinabili sui consolidamenti strutturali, il ripristino delle facciate col conseguente beneficio e decoro delle zone circostanti. Ma anche con la speranza di un rilancio di Montecatini Terme», aveva sottolineato.

Ma un niente di fatto per il possibile acquisto delle Tamerici e del Grocco dove l'architetto aveva immaginato di confermare «la destinazione in atto dal 1909 quale centro di attività artistiche e di intrattenimento culturale, con la collocazione anche delle mie opere». A questo punto pare proprio che andranno ad abbellire e impreziosire l'ex palazzo Lavarini che il professionista sta riportando all'originale importanza. Intanto prosegue la collaborazione di Ruggiero con la Russia. «All'inizio del conflitto Russia-Ucraina il professor Michail Piotrovskij, direttore generale del Museo Ermitage di San Pietroburgo, asserì che i ponti dell'arte e della cultura devono essere gli ultimi ad essere abbattuti», ha sottolineato Ruggiero. In questa logica è stata inaugurata la mostra di Aurelio Amendola e Oreste Ruggiero dal titolo “Il divino Michelangelo”, allestita nel Museo della cultura cristiana di San Pietroburgo, un nuovo spazio espositivo di oltre tremila metri che è anche un centro di formazione e incontro tra specialisti nel campo della storia, delle religioni e dell'arte.

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