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Due volti e una furia nascosta, Vasile uccide per mascherare la sua doppia vita e salvare la sua immagine in famiglia
Parla l’amico che non vuole accettare la responsabilità di Frumuzache nonostante i due omicidi: «Marito e padre affettuoso: non ci credo». E racconta che rimproverava gli amici sposati che parlavano di altre ragazze
Ha due vite Vasile Frumuzache, 32 anni, reo confesso della morte di Maria Denisa Paun (Adas) scomparsa a Prato il 16 maggio e ritrovata decapitata mercoledì mattina gettata in un cespuglio di rovi vicino ad un casolare abbandonato in via Riaffrico a Montecatini Terme e di un’altra donna Ana Maria Andrei. C’è quella dell’assassino che ammette due delitti e quella raccontata dall’amico del cuore e attraverso i social. Due occhi sgranati sul mondo, sempre abbracciato alla moglie mentre con orgoglio mostra i suoi due bambini.
La paura di essere scoperto come movente? E l’amico non crede agli omicidi
Attaccatissimo alla famiglia, forse anche troppo. Così timoroso di poter perdere il suo piccolo mondo – questa la sua versione – da reagire con violenza inaudita a un possibile ricatto: raccontare il suo tradimento alla moglie. «Tutto il suo tempo libero lo dedicava a moglie e figli – racconta l’amico che per almeno due anni ha vissuto fianco a fianco a Vasile. Era un ragazzo che viveva per la sua donna e i suoi bimbi. Noi non ci crediamo proprio che sia colpevole di quello che dicono. È impossibile. Non ha mai fatto male a nessuno, non è mai stato aggressivo. Visto che lo conosciamo davvero bene ci sembra difficile immaginare che lo abbia fatto lui. Non ricordo di averlo mai visto litigare con qualcuno e neppure perdere la pazienza. Quando abbiamo appreso la notizia siamo rimasti sconvolti».
La vita dentro alla comunità romena
Vasile faceva la guardia giurata per Il Globo di Casabianca a Ponte Buggianese. «Cercava di lavorare soprattutto nei giorni festivi – continua l’amico – per poter guadagnare di più e arrivare almeno a 1.500 euro al mese. Perché la moglie non lavora, ci sono due bimbi piccoli e una casa da mantenere con un affitto di 400 euro al mese. Non aveva vizi, anche, perché i soldi erano pochi e soprattutto all’inizio, quando lo avevo aiutato a trasferirsi a Bizzarrino, perché la casa dove era venuto ad abitare dalla Sicilia a Vinci era veramente inabitabile. Poi era troppo lontano dal luogo dove era riuscito a trovare lavoro». La comunità rumena della Valdinievole si era stretta a questo piccolo nucleo familiare. «Ci siamo trovati subito bene insieme – continua l’uomo – erano una giovane famigliola che sacrificio dopo sacrificio cercava di progredire, come siamo abituati a fare noi che arriviamo dall’estero senza alcun aiuto. Spesso portavo loro dei pacchi alimentari. Vasile amava trascorrere il tempo libero con i suoi figli in giro con le biciclette, poi si dedicava ad aggiustare la vecchia macchina che aveva comprato e con la quale andava al lavoro».
Il rapporto con la moglie e i rapporti extraconiugali nascosti
Sua moglie l’aveva conosciuta da ragazzina quando andava alle medie. «Una coppia brava, con cui io e mia moglie ci siamo sempre trovati bene. Sono giovani e soli, senza nessuno parente vicino a dare una mano. Nessuno dei compagni più stretti ha mai sentito parlare di sue frequentazioni extra – coniugali. Non era neppure il tipo di andare in giro con altre donne. Anzi – ricorda l’uomo – quando capitava di stare insieme per una birra e il discorso cadeva per scherzare sul tema “belle ragazze” lui ci rimproverava, perché ormai siamo tutti sposati e con figli. Per questo motivo veramente non possiamo darci pace per quello che viene raccontato. Siamo rimasti senza parole. Adesso il nostro impegno deve essere rivolto alla moglie e ai ragazzini che sono rimasti da soli e sono sconvolti per l’accaduto».
Le bugie per tutti
Ma Vasile era riuscito a mentire abilmente a tutti. Infatti agli inquirenti ha confessato di aver consumato un rapporto sessuale a pagamento con Maria Denisa nel residence di Prato il 16 maggio e dopo averla strangolata e decapitata di aver nascosto il corpo in una valigia abbandonandola poi a Montecatini nei pressi del casolare. Tutta la sequenza è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza. Ha spiegato di aver tagliato la testa della ragazza all’interno della stanza, di aver messo la stessa in un sacco per l’immondizia, che ha inserito nella valigia nera di Paun con il resto del corpo. Poi ha caricato tutto sulla sua auto. Inoltre ha riferito di aver bruciato la testa della ragazza e la valigia nera nel giardino di casa cospargendo tutto con legna e benzina. Ma non solo. Perché adesso su Vasile c’è l’ombra di essere un serial killer.