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Montecatini, la proposta: «Tettuccio aperto per 365 giorni con la cura idropinica nel salone Portoghesi»

Montecatini, la proposta: «Tettuccio aperto per 365 giorni con la cura idropinica nel salone Portoghesi»

Il progetto di Apam e Croce Rossa per «cercare di salvare il salvabile» dello stabilimento

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Montecatini Lo stabilimento termale Tettuccio aperto tutto l’anno, con ambienti rinnovati in grado di accogliere i curisti anche nei mesi più freddi. Un “sogno” – tanto più in un delicato periodo come quello che stanno vivendo le Terme di Montecatini spa col concordato preventivo in continuità e già con due maxi aste andate deserte, nell’attesa dello spezzatino dei singoli beni – ma che sarebbe auspicabile provare a far diventare realtà, a concretizzarlo, cominciando con il verificare la fattibilità di un progetto che, comunque, non è frutto dell’improvvisazione, ma di un percorso che inizia da lontano, almeno fin da quando fu ideato, progettato e realizzato (nel 1987) lo scenografico salone Portoghesi.

«È infatti ora, nell’attesa di un “Godot” che sembra non arrivare mai e di una transizione verso una privatizzazione che pare avere tempi dilatati – dice il presidente della Federalberghi Apam Carlo Bartolini – che dobbiamo cercare di salvare il salvabile. D’altra parte le tubazioni necessarie a trasportare l’acqua termale fino al Portoghesi già esistono da diversi anni e di portare le cure invernali nel salone si è parlato a più riprese, sia durante la prima privatizzazione affidata alla società ascolana, sia una quindicina di anni fa, quando si parlava di spostare alcuni servizi dalle Terme Excelsior proprio all’interno del salone Portoghesi del Tettuccio».

«Servirebbe – prosegue nel suo intervento il presidente dell’Apam – allestire un banco mescita nel salone Portoghesi e completare l’intervento di realizzazione dei servizi igienici nei locali a esso collegati, in modo da creare un “modulo” per l'erogazione della cura idropinica autonomo e indipendente dal resto degli ambienti, garantendo la fruibilità delle cure idropiniche per trecentosessantacinque giorni all’anno, anche in presenza dei necessari e improcrastinabili lavori di ristrutturazione del Tettuccio (dove, lo ricordiamo, ci sono le reti di protezione sotto i colonnati a rischio caduta di calcinacci e il monumentale parco non è ancora fruibile dopo il crollo di un albero, ndr)».

Di questo l’associazione degli albergatori ha parlato nel corso di un recente incontro avuto con il direttore sanitario della Croce Rossa Italiana presidio “Anna Torrigiani” di Firenze, Pasquale Morano, associazione che è titolare del contratto di affitto di ramo di azienda per la gestione appunto delle Terme Tettuccio e dello stabilimento Redi per le cure di fisioterapia.

«Da parte sua – dice ancora Carlo Bartolini – abbiamo trovato una completa condivisione e si è detto anche pronto a verificare la possibilità di finanziare i lavori di adeguamento di cui abbiamo appena parlato (con la mescita da allestire al Portoghesi, ndr). Pertanto è necessario accogliere questa opportunità attraverso una prospettiva di gestione più ampia rispetto ai termini imposti dall’attuale contratto di affitto (che scade a metà del prossimo anno, ndr), come anche credere nella possibilità di reperire risorse economiche attraverso l’utilizzo dell’Art Bonus (prevede sgravi fiscali, ndr), che ci comunicano essere stato attivato per alcuni interventi sugli stabilimenti termali. E finalmente avere un Tettuccio aperto tutto l’anno potrebbe diventare realtà», conclude il presidente della Federalberghi Apam. l

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