Massimiliano Allegri perde in Cassazione contro l’ex moglie Claudia Ughi: assolta dall’accusa di appropriazione indebita
Una conclusione che mette il sigillo su una disputa familiare che, negli ultimi anni, aveva fatto discutere non solo le aule giudiziarie, ma anche l’opinione pubblica
La Corte di Cassazione ha posto fine alla lunga battaglia legale tra Massimiliano Allegri e la sua ex compagna, Claudia Ughi.
La sentenza
Con la sentenza emessa martedì 29 aprile, i giudici hanno respinto il ricorso presentato dall’ex allenatore della Juventus, confermando le precedenti assoluzioni e negando qualsiasi risarcimento in suo favore. La storia giudiziaria ha preso il via nel 2021, quando Allegri, reduce dalla prima esperienza sulla panchina bianconera, ha chiesto la riduzione dell’assegno di mantenimento destinato al figlio Giorgio, nato dalla relazione con Ughi. I due si erano conosciuti a Livorno nel 2003 e avevano convissuto fino al 2016. Dal loro legame era nato Giorgio nel 2011, mentre entrambi avevano figli da precedenti relazioni.
La separazione
Al momento della separazione, il Tribunale aveva stabilito che il bambino restasse con la madre e la sorella maggiore, affidandone comunque la custodia in modo condiviso tra i genitori. Allegri si era impegnato a versare un contributo mensile di 10mila euro. Ma nel 2021, il tecnico — rimasto senza squadra da due anni — si era rivolto al Tribunale di Torino per chiedere una riduzione della cifra a 5mila euro. La richiesta fu respinta in entrambi i gradi di giudizio. Non soddisfatto, l’allenatore aveva allora cambiato strategia, accusando Claudia Ughi di aver impiegato parte delle somme destinate al figlio per altre spese: le rette universitarie della figlia maggiore, l’acquisto di una casa a Livorno e alcuni investimenti finanziari.
L’inchiesta
Da qui l’inchiesta della procura di Torino, che aveva ipotizzato a carico della donna i reati di appropriazione indebita e violazione degli obblighi di assistenza genitoriale, quantificando in circa 210mila euro le somme “distratte” tra il 2019 e il 2021. Ma il Tribunale di Torino, a dicembre 2022, aveva assolto Ughi con formula piena, stabilendo che «il fatto non sussiste». Una decisione poi confermata anche in appello nell’aprile 2023. Ieri, con la pronuncia della Suprema Corte, la vicenda si è definitivamente chiusa: nessuna colpa per Claudia Ughi e nessun risarcimento per Allegri. Una conclusione che mette il sigillo su una disputa familiare che, negli ultimi anni, aveva fatto discutere non solo le aule giudiziarie, ma anche l’opinione pubblica.