Pnrr, Fanucci (Iv): «Per Montecatini è stata un’occasione mancata poteva essere la rinascita della città»
Il capogruppo di Italia Viva in consiglio comunale: c’è incertezza, chi verrà dopo dovrà ricostruire
MONTECATINI. Le cose fatte, quelle ancora da fare e soprattutto le cose che potevano essere fatte. «Con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza la città di Montecatini avrebbe potuto mettere le basi per una rinascita solida e duratura». E invece è stata «un’occasione mancata; una sconfitta per il sindaco Luca Baroncini e un danno per la città, con l’amministrazione comunale che brancola nel buio». A sostenerlo è il capogruppo di Italia Viva in consiglio comunale Edoardo Fanucci, dopo che nei giorni scorsi Il Tirreno ha fatto il punto sullo stato dell’arte dei lavori pubblici finanziati col maxi fondo europeo.
Impianti sportivi
Sono ancora alla fase di progettazione le ristrutturazioni del Palaterme (2,5 milioni di euro) e dello stadio Mariotti (2 milioni). «È sotto gli occhi di tutti – afferma Fanucci – non c’è un progetto sulle due più importanti opere finanziate, stadio e Palaterme. Il perché è semplice: non ci sono idee, non ci sono mai state e, a questo punto si può dire senza pericolo di smentita, mai ci saranno». Poi il bocciodromo comunale, che «negli annunci del sindaco avrebbe dovuto riaprire “immediatamente” con la sua elezione. A breve, dopo un intero mandato di cinque anni, non verrà rieletto e il bocciodromo sarà sempre chiuso. Che figura barbina».
Cosa si poteva fare
Sono tre le linee di intervento che secondo il consigliere di Italia Viva potevano essere sviluppate grazie ai soldi arrivati col Pnrr. A cominciare, appunto, dagli impianti sportivi da riqualificare: «Stadio, Palaterme, campi sportivi di Nievole e Montecatini Alto, una nuova pista di pattinaggio coperta, un ampliamento del Palavinci». Poi la cultura «come volano di sviluppo e crescita, con nuovi musei e spazi espositivi». Fanucci parla della Palazzina Regia, del Museo Civico nella sede del palazzo comunale, il Moca nella sede della Montecatini Parcheggi & Servizi all’ex Lazzi, «e in prospettiva la futura la valorizzazione dell’Exclesior a scopi culturali e la prossima apertura dell’Accademia d’arte Scalabrino». Il terzo punto riguarda la scuola, con la realizzazione di «un nuovo polo scolastico, capace di aggregare e unire contesti oggi inadatti, inagibili e vetusti. Con scuole, nel migliore dei casi, fermi agli anni ’70/80».
Ferrovia e pista ciclabile
Il consigliere di opposizione, ex vicesindaco e parlamentare, sottolinea anche due grandi progetti sui quali potevano confluire le risorse. Il primo riguarda l’interramento della ferrovia o la sopraelevata ferroviaria: «Con i soldi del Pnrr sarebbe stato tutto possibile, invece nemmeno a parlarne. E in subordine, la messa in sicurezza del torrente Salsero sotto via Tripoli, finanziata con più di un milione di euro di risorse pubbliche (il cantiere doveva terminare il 7 novembre scorso dopo sette mesi di lavori, ndr). Poteva essere l’occasione per ripensare, una volta per tutte, a un attraversamento del passante ferroviario. Anche qui, nemmeno a parlarne». L’altro grande progetto fa riferimento al masterplan della Valdinievole, affidato allo studio di architetti Boeri e commissionato dalla Fondazione Caript, che ha “disegnato” una pista ciclabile per unire i comuni del territorio, fino a collegare il Padule di Fucecchio e il parco di Pinocchio a Collodi. «Ma anche qui, quando si parla di mettere a terra progetti strutturati, il silenzio è assordante», sottolinea il capogruppo di Italia Viva.
L’attacco
Per Fanucci, «il sindaco ha sempre pensato solamente a galleggiare politicamente, provando a sopravvivere nel suo ruolo ingabbiato da incarichi troppo pesanti per le sue spalle (Anci giovani e segreteria regionale della Lega), da aspettative non idonee rispetto alla sua debolezza e stremato da lotte intestine fratricide all’interno della sua inconsistente giunta e inesistente maggioranza». Prosegue: «Di fronte a un’amministrazione comunale che non è riuscita nemmeno a terminare i lavori in via Sardegna era tuttavia difficile aspettarsi qualcosa di diverso. Il nulla cosmico di un’amministrazione che non si degna in cinque anni di fare nemmeno una chiamata alla collega di Pieve a Nievole per parlare delle rotonde al casello autostradale. Per chi verrà dopo Baroncini una cosa è certa: ci sarà da ricostruire e ripartire».