Pescia, in 150 alla cena del rione Ferraia. «Daremo il massimo per il cencio»
Il presidente: «Siamo la storia dell’evento e un modello di aggregazione per i giovani»
PESCIA. Rione bagnato, rione fortunato. È questa la speranza che accende i cuori dei sostenitori del rione Ferraia che, per niente intimoriti da un acquazzone di fine estate, in pochi minuti hanno sgombrato piazza Santo Stefano dai tavoli approntati per la cena propiziatoria per gli oltre 150 sostenitori, trasferendosi nella corte dell’ex teatro Silvio Pellico.
Ferraia è il rione che non vince da più tempo il Palio di Pescia. Il suo ultimo successo risale al 2011 ma quest’anno la voglia di ricominciare a vincere è davvero tanta. Sì, perché Ferraia conta più vittorie in assoluto (15) e, malgrado il lungo digiuno, l’entusiasmo è un ingrediente che non manca mai nei ritrovi e nelle cene giallorosse. Più che di una semplice cena, quella di lunedì sera è stata una vera e propria immersione totale in un’atmosfera di "medioevo militante" che si è tradotta non solo in piatti tipici come la zuppa di verdure servita in ciotole fatte di pane raffermo, ma anche in spettacoli di giocolieri. Presenti all’evento il sindaco di Pescia Riccardo Franchi, l’assessora al sociale Cristiana Inglese e don Valerio Mugnaini, assistente del vescovo e parroco di molte chiese pesciatine. In un altro tavolo, i bellissimi costumi rinascimentali dei rappresentanti della città di Augsburg, in Baviera, che con Ferraia ha un legame forte.
Come hanno detto all’unisono il presidente Riccardo Michelotti e il vicepresidente Matteo Bartolini, «con oltre 200 tesserati che tutto l’anno fanno vita rionale, partecipando alle varie cene e iniziative del rione, Ferraia rappresenta la storia non solo di questa manifestazione ma anche del modello aggregativo che ne consegue. I nostri arcieri altro non sono che la punta di diamante di un’organizzazione che coinvolge moltissime persone, che hanno a cuore la vita della città, declinata nel microcosmo del rione». Ad approvare "in toto" le parole del presidente giallorosso, è Fabrizio Michelotti, ex presidente e memoria storica del rione, nonché padre dell’attuale presidente: «Ferraia fu il primo rione a rifondarsi dopo la sospensione del Palio nel 1925. Il 23 settembre del 1980 fu istituito un consiglio di 23 persone che raccolse idealmente il testimone del vecchio rione disciolto. Input decisivo per la rinascita fu un comitato turistico cittadino che si occupava di rievocazioni storiche. In quest’ottica, si iniziò a organizzare a Pescia delle manifestazioni di balestrieri, invitando gli specialisti delle altre città toscane legate a questa tradizione medioevale. Nel 1980 la vittoria andò a un gruppo i cui componenti avevano ottimi rapporti con coloro che sarebbero poi diventati i futuri consiglieri di Ferraia». «Da lì ebbe inizio l’avventura con la ricostituzione del rione e con il suo primo corteggio storico il 7 febbraio 1981 per la festa di Santa Dorotea, patrona di Pescia».
Da allora tanta acqua è scivolata a valle, irrigando un entusiasmo e una voglia di stare insieme che fanno di Ferraia un rione in cui la partecipazione dei giovani tocca percentuali elevate. Domenica alle 17, giorno del Palio, saranno proprio loro a spingere gli arcieri che saliranno sulla pedana di tiro. L’allenatore Fabiano Giusti potrà scegliere fra una rosa composta da Valerio Giuntini, Angelo Privitera, Otello Baldini, Daniele Petrini, Alessio Petrini, Carlo Petrini e Luca D’Ulivo. Claudia Lorenzi ha invece tra i suoi compiti anche le eventuali contestazioni e verifiche sui bersagli colpiti. Che tutti i bersagli siano mandati in frantumi dalle frecce giallorosse, se lo augura anche Iacopo Farsetti, coordinatore dei gruppi rionali che comprendono arcieri, musici, figuranti e sbandieratori: «Tutti i gruppi rionali danno sempre il massimo. Fra questi gli sbandieratori costituiscono una vera e propria eccellenza. Ferraia è stato il primo rione ad avere un gruppo che si cimentasse nella disciplina. Oggi i nostri sbandieratori sono 15, dagli 8 ai 45 anni, e la nostra formazione ha disputato tutte le categorie in cui è suddivisa questa specialità, vale a dire la categoria aurea, argentea e bronzea».
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