Sul punto nascite di Pescia si va allo scontro. «Il territorio non è unito: è grave»
Il sindaco Giurlani: «Non possiamo fare questa battaglia in tre, ma io vado avanti». E venerdì 24 febbraio un consiglio comunale aperto
Pescia Fa discutere (e anche pensare) che alla riunione di venerdì organizzata dalla Cgil sul punto nascite dell’ospedale di Pescia fossero presenti solo tre amministratori su undici della Valdinievole, Pescia, Buggiano e Uzzano.
Sbotta Oreste Giurlani: «Sarebbe una cosa molto grave se la Valdinievole non fosse unita. Non è accettabile che la battaglia si faccia soltanto in tre. I sindaci devono essere tutti insieme, coalizzati e battere i pugni sul tavolo dell’Asl e della Regione. Certo io non mi fermo».
«Per questo – prosegue il primo cittadino di Pescia – ho convocato per venerdì prossimo un consiglio comunale aperto al pubblico (dalle 20, ndr), in quella occasione proporrò l’organizzazione di una nuova manifestazione di protesta come quella di maggio, per cercare di riaprire il punto nascite al più presto. Ho già invitato il direttore generale dell’Asl Toscana Centro, i miei colleghi sindaci, i consiglieri regionali, i vertici della Società della salute. Mi preoccupa una cosa: nessuno per ora mi ha risposto. Ma noi il consiglio comunale lo facciamo lo stesso, noi andiamo avanti».
Non c’era venerdì in sala consiliare il presidente della Società della salute della Valdinievole e della conferenza dei sindaci Alessio Torrigiani (Lamporecchio), da molti tirato in mezzo. Lui adesso replica. «Eravamo impegnati in un incontro con il direttore generale dell’Asl Centro Paolo Morello Marchese insieme al direttore della Sds Stefano Lomi, questi appuntamenti non sono così frequenti – spiega Torrigiani – non abbiamo parlato del punto nascite ma di altro che riguarda la sanità e il sociale, perché c’è un mondo che va avanti e ci sono tanti temi da affrontare, non solo il punto nascite. Siamo tutti impegnati a cercare di riaprirlo, noi sollecitiamo con un continuo pungolamento nei confronti dell’Asl, ma ci sono mille altri problemi da risolvere. Ci diamo daffare tutti, ma guardiamo anche a tutto il resto della nostra sanità e a tutte le persone che hanno necessità di un supporto sanitario».
Aggiunge: «E mi dispiace che sia passato in secondo piano il fatto che l’ospedale di Pescia sia quello cresciuto di più in tutto l’ambito dell’azienda sanitaria e che in Valdinievole la sanità territoriale è la migliore delle tre province». «Invece – sottolinea ancora il presidente Sds – qui si parla solo del punto nascite chiuso, quando non è ancora terminato lo scorrimento della graduatoria dell’ultimo concorso per reclutare medici e siamo sempre in attesa del parere del ministero per la riapertura in deroga».
In realtà dall’incontro di venerdì è emerso che i giovani medici non vogliono venire a Pescia (dei 23 vincitori di concorso, solo una dottoressa ha accettato l’incarico al Cosma e Damiano), mentre il parere del ministero «è solo una scusa, perché tra l’altro ha valore meramente consultivo», riferisce Giurlani. Dice la sua anche l’omologo di Buggiano Daniele Bettarini, uno dei tre presenti alla riunione promossa dalla Cgil: «Mi è sembrata una mancanza di rispetto l’assenza del presidente della Società della salute, se lui non c’era doveva mandare qualcun altro. E l’atteggiamento dell’Asl non è corretto: sarà possibile che in un’azienda grande come questa non ci sia personale da mandare a turni a Pescia, l’unico punto nascite chiuso in tutta l’Asl Centro».