La Toscana dice addio al superstite alla Linea Gotica
Montignoso, l’ultimo dei testimoni degli orrori della Seconda guerra mondiale. Il sindaco: «Porterò con me il suo ricordo»
MONTIGNOSO. Era rimasto lui, l’ultimo dei testimoni degli orrori della Seconda guerra mondiale ancora in vita a essere stato citato tra le frasi della memoria riportate lungo al ciclovia che percorre la Linea Gotica a Montignoso. «Da ragazzo ho letto molti libri che mi facevano sopportare la fame», aveva scritto nel suo libro “Quando cadevano le castagne” Renato Sacchelli, 95 anni, nato e cresciuto a Montignoso ai tempi dell’occupazione tedesca. Una frase che il Comune di Montignoso aveva scelto proprio per realizzare il progetto della nuova pista ciclabile. Oggi Sacchelli è morto: se ne è andato lunedì 24 novembre, nella sua casa nelle campagne pisane, lasciando di sé un ricordo indelebile.
Da tempo Sacchelli – arruolatosi poi nella Guardia di Finanza vestendo la cui uniforma ha poi vissuto in vari luoghi sia al nord che al sud Italia – viveva nella sua casa di Cascina e lì aveva cresciuto la propria famiglia. Ma al territorio apuano era sempre rimasto legato, tanto che «quando un nostro cugino che vive a Vittoria Apuana ha visto il suo nome tra i superstiti citati sulla ciclovia – racconta il figlio Orlando – ci ha mandato la foto pensando che potesse fargli piacere. Per noi è stata una sorpresa, e a gennaio siamo tornati a Montignoso con mio padre proprio perché voleva vedere con mano quel luogo così speciale per lui».
Qui infatti «aveva vissuto la sua infanzia, fatta di povertà e di privazione dovuta agli orrori della guerra – racconta il figlio – mi ha sempre raccontato del dramma della fame, della disperazione che ha vissuto a partire da quando i nazisti fecero saltare in aria la casa dove viveva lasciando solo macerie fumanti. Incontrò anche il generale tedesco Albert Kesselring, ma essendo un ragazzo di appena 14 anni riuscì a fuggire prima che si accorgesse di lui».
Così, a gennaio, avvenne l’incontro anche con l’amministrazione comunale. «Fu molto toccante – ricorda Orlando Sacchelli – mio padre si emozionò molto, scoppiò a piangere nel ricordare quei momenti. Ma era anche onorato e grato che quella sua frase fosse stata scelta per un’opera dedicata alla memoria». A onorarlo, venuto a conoscenza della sua morte, anche il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti. «È stato un uomo che ha trasformato la propria storia in un dono per la nostra comunità – commenta – e porterò sempre con me il ricordo della sua emozione quando venne a vedere la ciclovia con la sua frase. Alla sua famiglia va il mio pensiero più sincero».
