Il Tirreno

Lutto

La Toscana dice addio al superstite alla Linea Gotica

di Gabriele Buffoni
Renato Sacchelli al centro
Renato Sacchelli al centro

Montignoso, l’ultimo dei testimoni degli orrori della Seconda guerra mondiale. Il sindaco: «Porterò con me il suo ricordo»

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MONTIGNOSO. Era rimasto lui, l’ultimo dei testimoni degli orrori della Seconda guerra mondiale ancora in vita a essere stato citato tra le frasi della memoria riportate lungo al ciclovia che percorre la Linea Gotica a Montignoso. «Da ragazzo ho letto molti libri che mi facevano sopportare la fame», aveva scritto nel suo libro “Quando cadevano le castagneRenato Sacchelli, 95 anni, nato e cresciuto a Montignoso ai tempi dell’occupazione tedesca. Una frase che il Comune di Montignoso aveva scelto proprio per realizzare il progetto della nuova pista ciclabile. Oggi Sacchelli è morto: se ne è andato lunedì 24 novembre, nella sua casa nelle campagne pisane, lasciando di sé un ricordo indelebile.

Da tempo Sacchelli – arruolatosi poi nella Guardia di Finanza vestendo la cui uniforma ha poi vissuto in vari luoghi sia al nord che al sud Italia – viveva nella sua casa di Cascina e lì aveva cresciuto la propria famiglia. Ma al territorio apuano era sempre rimasto legato, tanto che «quando un nostro cugino che vive a Vittoria Apuana ha visto il suo nome tra i superstiti citati sulla ciclovia – racconta il figlio Orlando – ci ha mandato la foto pensando che potesse fargli piacere. Per noi è stata una sorpresa, e a gennaio siamo tornati a Montignoso con mio padre proprio perché voleva vedere con mano quel luogo così speciale per lui».

Qui infatti «aveva vissuto la sua infanzia, fatta di povertà e di privazione dovuta agli orrori della guerra – racconta il figlio – mi ha sempre raccontato del dramma della fame, della disperazione che ha vissuto a partire da quando i nazisti fecero saltare in aria la casa dove viveva lasciando solo macerie fumanti. Incontrò anche il generale tedesco Albert Kesselring, ma essendo un ragazzo di appena 14 anni riuscì a fuggire prima che si accorgesse di lui».

Così, a gennaio, avvenne l’incontro anche con l’amministrazione comunale. «Fu molto toccante – ricorda Orlando Sacchelli – mio padre si emozionò molto, scoppiò a piangere nel ricordare quei momenti. Ma era anche onorato e grato che quella sua frase fosse stata scelta per un’opera dedicata alla memoria». A onorarlo, venuto a conoscenza della sua morte, anche il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti. «È stato un uomo che ha trasformato la propria storia in un dono per la nostra comunità – commenta – e porterò sempre con me il ricordo della sua emozione quando venne a vedere la ciclovia con la sua frase. Alla sua famiglia va il mio pensiero più sincero». 

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