Massa, bonus facciate per casa fantasma: la finanza sequestra 150mila euro
Denuncia il furto di identità ma le indagini rivelano frode
Massa La Guardia di finanza ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso in via d’urgenza dalla Procura della Repubblica di Monza e successivamente convalidato dal gip. Il provvedimento ha disposto il sequestro di crediti d’imposta inesistenti per un valore complessivo di 150mila euro, legati alle misure pubbliche di sostegno al settore edilizio e, in particolare, al cosiddetto Bonus facciate.
Questa misura, introdotta nel 2020, permetteva ai contribuenti di beneficiare di una detrazione pari al 90% (poi scesa al 60%) delle spese sostenute per interventi di recupero e restauro delle facciate esterne degli edifici esistenti. In alternativa alla detrazione diretta in dichiarazione, la norma consentiva di optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito.
L’indagine della Procura di Monza è partita dalla querela presentata da un uomo, classe 1967, all’epoca dei fatti residente a Massa, che, ricevuto un invito a comparire presso gli uffici dell’amministrazione finanziaria, si era dichiarato totalmente ignaro delle comunicazioni di crediti d’imposta a lui riferiti. In un primo momento l’indagato avrebbe provato a giustificarsi parlando di un presunto furto di identità e di altre circostanze generiche. Gli approfondimenti investigativi avrebbero però ricostruito una vicenda ben diversa. Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe predisposto e utilizzato documentazione del tutto falsa, riferita a un immobile che in realtà non esisteva. Su questa base, avrebbe perfezionato la cessione dei crediti d’imposta – in realtà mai sorti perché privi dei presupposti – a favore di un operatore finanziario. Quest’ultimo, estraneo a qualsiasi responsabilità, aveva liquidato sul conto corrente personale dell’indagato una somma superiore ai 120mila euro.
Il sequestro ha riguardato sia i crediti inesistenti già rilevati dall’operatore finanziario, sia le somme direttamente riconducibili all’indagato, a garanzia della confisca diretta e per equivalente del profitto del reato.
La Guardia di finanza ha sottolineato come questa operazione rappresenti un esempio concreto della collaborazione tra Procura e Fiamme gialle e del costante impegno a tutela della spesa pubblica. In particolare, l’attenzione è rivolta alla protezione dei fondi destinati alla realizzazione degli interventi finanziati dal, che prevede ingenti risorse a sostegno di famiglie e imprese.
Il contrasto alle frodi sui crediti fiscali – spiegano gli inquirenti – è finalizzato a garantire la corretta destinazione delle risorse stanziate. L’azione si muove su più fronti: dalla constatazione delle indebite compensazioni al sequestro preventivo dei crediti d’imposta fittizi, fino alla segnalazione per la sospensione delle deleghe di pagamento contenenti poste non reali.«Si ricorda infine che, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza, la responsabilità della persona sottoposta a indagini sarà definitivamente accertata soltanto in caso di sentenza irrevocabile di condanna», si legge nella nota della Finanza. l
M.C.