Carrara, addio a Sandra D’Antilio: aveva 104 anni, cucinava per i partigiani e fino alla fine ha pedalato in cyclette
Moglie del partigiano Violi, salvò vite e nutrì i combattenti. Fu tra le prime a portare il prêt-à-porter a Carrara
CARRARA. Fino a dieci giorni fa, ogni giorno, saliva sulla sua cyclette e percorreva chilometri nella sua villa di Montia. Viveva da sola, cucinava, era autonoma. Poi una caduta, la rottura del femore e Sandra D’Antilio (in Violi) se ne è andata a 104 anni. Il 19 ottobre ne avrebbe compiuti 105. Centocinque anni di vita che hanno incluso la seconda guerra mondiale, il fascismo, il nazifascismo, quindi la Resistenza e quel 7 luglio delle donne carraresi a cui lei non riuscì a partecipare perché, come raccontò a Il Tirreno un anno fa preciso, stava allattando la sua prima figlia, Anussia, ma che portava nel cuore con un profondo senso di riconoscenza per chi aveva sfidato i soldati anche per la sua libertà.
«Sono state donne meravigliose», raccontò. D’altronde lei era moglie di un partigiano e conosceva bene il valore della libertà. Il marito era Mario Violi e durante la Resistenza era stato nella brigata del partigiano Memo, cioè Alessandro Brucellaria. Lei li aiutava come poteva, da donna incinta prima e da mamma di una neonata poi. Cucinava la notte per i partigiani che scendevano dai rifugi nelle cave. Era tenace. Grazie a lei, la sua vicina di casa riuscì a salutare per l’ultima volta il marito catturato e ucciso dai nazifascisti. Lo vide portare via e corse a casa della donna. Aprì la porta la governante che non voleva farla entrare, ma Sandra non si fece fermare: spinse la governante ed entrò. Così la vicina riuscì a correre nella piazza e a salutare il marito prima che lo uccidessero. Raccontava spesso queste storie.
Aveva raccontato spesso anche di un episodio in cui riuscì a salvarsi dai nazifascisti solo perché era incinta di nove mesi e un soldato, con un minimo di pietà, la fece andare via. Dopo la guerra, negli anni Sessanta, Sandra e Mario Violi conobbero Benetton a Firenze che li instradò nel mondo del commercio. Aprirono a Carrara il primo negozio di vestiti confezionati, Stile Violi, in piazza d’Armi. Poi si spostarono in piazza Farini e ne aprirono un secondo in via Roma. Per trent’anni hanno vestito la Carrara bene con le loro marche prestigiose. Poi negli anni ’90 la chiusura.
Con il suo Mario, Sandra sfiorò le nozze di platino: rimasero sposati 64 anni, dal 1942 fino alla morte di lui. Oggi se ne è andata anche lei. «Fino alla rottura del femore era stata bene, anche se negli ultimi mesi ovviamente iniziava a sentire l’età», racconta una delle quattro nipoti, Barbara. È stato suo figlio, Bernardo Violi, ex primario di ortopedia al Noa, a operarla. Sandra lascia anche sette bisnipoti e quattro trisnipoti. Fino a lunedì la salma rimarrà nella camera mortuaria della Pubblica assistenza nel viale XX Settembre, poi verrà cremata.