Massa, boom di cocaina endovena e nei parchi della città riappaiono le siringhe
A lanciare l’allarme in consiglio comunale è stato il consigliere del Pd Tarantino: «È una questione di sicurezza». Il Serd: «Non è per l’eroina, sta aumentando il nuovo fenomeno»
MASSA. Trovare oggi delle siringhe nei parchi sembrerebbe ormai un fenomeno, se non scomparso, certo più sporadico. E invece non è così. Il pensiero va subito all’eroina, la piaga che tra gli anni’80 e’90 ha distrutto generazioni di ragazzi e le loro famiglie. Ma se l’eroina via endovenosa sta via via calando, le siringhe oggi si usano per la cocaina, alcune rinvenute in parchi pubblici della città come Ortola, Castagnola e Cervara.
Per questo martedì nel corso di una seduta consiliare il consigliere Daniele Tarantino (Pd) ha sollevato l’accaduto, parlando di un tema innanzitutto di sicurezza. «Si stanno rinvenendo in diversi posti della città delle siringhe, anche in posti ludici e frequentati dai bambini». Il consigliere fa sapere di averlo segnalato, oltre che all’aula, agli organi competenti: «Spero ci sia un controllo più accurato in questi luoghi, perché lo ritengo un problema molto pericoloso».
Sicuramente è una situazione che non deve passare sotto traccia. Perché come fa sapere il dottor Maurizio Varese, responsabile del Serd di Massa-Carrara, «quello che si osserva ormai da qualche anno è che la sostanza maggiormente usata con siringhe è la cocaina. L’eroina viene principalmente fumata, perché basta un foglio di carta stagnola per fumarla. Invece il dato emergente e che vediamo con sempre maggiore frequenza è l’uso di cocaina via endovenosa, oltre ad essere inalata e fumata (crack) . Il motivo è che viene diluita in acqua, e quindi si possono fare più dosi».
Questo perché la cocaina viene venduta – in media – tra i 70 e gli 80 euro al grammo e per fare “serata” o un consumo abituale servono più grammi. Quindi è una sostanza costosa, che non tutti riescono ad affrontare. Cosa che Varese conferma, ma avverte: «La cocaina per vena ha un costo generalmente inferiore, con un effetto che dura qualche minuto ma è molto forte. Quelle siringhe rinvenute probabilmente sono riconducibili a questo. Perché – ripete – ad oggi assistiamo ad un calo delle iniezioni di eroina, mentre aumentano quelle di cocaina, che comunque continua ad essere inalata o fumata. Con effetti devastanti, in particolare il crack che può scatenare deliri e stati confusionali molto forti». Ad oggi, fa sapere il direttore, «la maggior parte degli utenti dei Serd fanno ancora uso di oppiacei, con un’età tra i 40 e 50 anni, e qualcuno un po’di più. Semmai le nuove generazioni fanno invece un consumo misto: alcol con cocaina, cannabis, le nuove sostanze psicoattive sintetiche. Il fenomeno nuovo è l’abbassamento dell’età di primo consumo o policonsumo». Sia di sostanze illegali, ma anche legali. «Le sostanze apripista sono essenzialmente tre: cannabis, alcol e nicotina. Chi fa uso da adolescente di queste sostanze ha più probabilità di fare consumo di sostanze più pesanti in età adulta».