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Allerta arancione, a Massa Carrara disdette nei bagni causa maltempo: chi aveva prenotato non ha voluto pagare


	Ombrelloni chiusi su una spiaggia del litorale massese
Ombrelloni chiusi su una spiaggia del litorale massese

Michele Pianini (Associazione balneari): «Alle 13 c’erano persone scalpitanti ai cancelli per raggiungere gli ombrelloni». Intanto la mareggiata di giorni fa continua a preoccupare

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MASSA CARRARA. È stata una giornata “complicata” quella di ieri per gli imprenditori del mare, soprattutto per gli operatori delle spiagge carraresi che avevano l’obbligo – per ordinanza sindacale, effetto dell’allerta meteo regionale di livello arancione – di tenere gli stabilimenti balneari chiusi fino alle 13. Erano infatti annunciati temporali di forte intensità nella mattinata, fino all’ora di pranzo: intorno alle 11 c’è stato quello che anni fa si sarebbe (semplicemente) definito un “acquazzone estivo”.

Allarga le braccia Michele Pianini, presidente dell’Associazione Balneari che a Marina di Carrara riunisce 19 bagni. «Non c’è una scienza esatta per le previsioni meteo – osserva pacatamente – Ci sono delle responsabilità e dobbiamo pensare alla sicurezza, memori di quanto accadde il 18 agosto 2022 (il downburst, ndr) » .

E quindi, ecco come è andata la mattinata della seconda domenica di luglio sulle spiagge carraresi: «Abbiamo monitorato il movimento della perturbazione rimanendo in contatto con la protezione civile e alle 12, 40 ci hanno comunicato che potevamo aprire gli stabilimenti». Mancano pochi minuti alle 13, dunque, «e molti clienti – descrive Pianini – erano già in fila ai cancelli», scalpitanti e pronti a raggiungere il loro ombrellone. C’è però anche chi ha fatto diversamente: «Abbiamo ricevuto delle disdette – spiega – tra chi, per esempio, aveva prenotato l’ombrellone per il fine settimana o per qualche giorno. Ci hanno detto che non avrebbero pagato la giornata visto che non sarebbero venuti». Che dire? Così è. Sono i rischi del mestiere, uniti all’obbligo di essere sempre accoglienti con il cliente. Il cielo si è annuvolato e schiarito, poi, per tutta la giornata, tant’è che bagnanti – locali e vacanzieri – hanno tenuto gli occhi puntati al cielo per tutto il pomeriggio.

Sul versante massese, invece, l’ordinanza sindacale non prevedeva la chiusura degli stabilimenti balneari che a Carrara aveva effetto, va da sè, anche sui punti ristoro e sui ristoranti in riva al mare. «Abbiamo rispettato l’ordinanza del sindaco Francesco Persiani, abbiamo chiuso gli ombrelloni, e osservato le prescrizioni indicate – dice Itala Tenerani, presidente dell’associazione Balneari di Marina di Massa – Certo, a un certo punto della mattinata è venuto giù un bell’acquazzone, ma è finita lì, di danni oggi (ieri, ndr, per chi legge) non ce ne sono stati. Restano tutti quelli lasciati dall’ultima mareggiata».

L’ultima mareggiata a cui si riferisce è quella dell’inizio della scorsa settimana, quando la furia del mare si è abbattuta – per l’ennesima volta – sull’arenile massese da tempo sottoposto a dura prova. In quell’occasione, la mareggiata non ha “mangiato” altra spiaggia, ma ha influito sulla sua perdita di consistenza. «A seguito di eventi di questo genere – commenta Tenerani – generalmente la spiaggia perde di volume». A seguito della mareggiata, aggiunge, «ho avuto contatti sia con il Comune che con la Regione. Durante la stagione balneare non si possono fare interventi, è ovvio. Ciò di cui abbiamo bisogno sono opere strutturali, che sia fatta manutenzione a opere che già esistono, ma che non bastano più».
 

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