Carrara, dagli scarti dimenticati del marmo agli anelli che diventano sculture e opere di design: «Un simbolo di rinascita»
Il progetto di Viviana Bianchi: si potranno vedere all’interno del circuito off di White Carrara in pieno centro storico
CARRARA. Dai frammenti “dimenticati”, dagli scarti della lavorazione del marmo, dal concetto di recupero per arrivare agli anelli che escono dal perimetro più comune del loro utilizzo e diventano così oggetti d’arredo, sculture. «Abbiamo lavorato con frammenti di marmo dimenticati, a cui abbiamo voluto restituire valore, forma e significato. Nulla è andato perduto: ciò che era scarto, oggi vibra di nuova bellezza. Queste opere sono un invito: a rialzarsi, a trasformarsi, a ricordare che dopo ogni fine, c’è sempre un nuovo inizio», spiega sul suo ultimo progetto Viviana Bianchi graphic designer toscana, da Carrara.
Gli anelli
Dopo diverse collaborazioni con prestigiosi brand della moda, tra cui nove anni col noto designer Ugo Cacciatori, nel 2016 fonda il proprio marchio di gioielli, Vivian Gioielli: «Un progetto profondamente radicato nel territorio, interamente made in Italy, anzi, made in Carrara. Creo gioielli narrativi in metalli preziosi, piccoli talismani che custodiscono simboli, significati e messaggi ancestrali. Non semplici ornamenti, ma porte bonheur motivazionali: oggetti che parlano di forza, di trasformazione, di bellezza interiore. Il mio desiderio è offrire alle donne gioielli che le accompagnino nelle sfide della vita, che siano segni di consapevolezza, di fiducia e di rinascita».
Creazioni che nel corso degli anni vengono indossati da vari artisti e si “prendono” i palchi blasonati del piccolo schermo (da X Factor a Italia’s Got Talent, passando per il festival di Sanremo 2025).
Il marmo
Da una manciata di anni, Bianchi lavora come graphic designer nell’azienda del settore lapideo “Bonotti”: esperienza che la avvicina al mondo del marmo. «Nasce così l’idea di trasformare i gioielli in oggetti d’arredo, ponte tra arte, design e spiritualità. Rendo visibili pensieri e concetti astratti attraverso simboli. I miei gioielli, come amuleti, racchiudono significati nascosti».
Ed è seguendo il fil rouge di questo connubio – tra marmo e design – che partecipa a White Carrara (nel circuito off della nona edizione della kermesse), che dal 13 giugno scorso e fino al 28 settembre celebra il design nel centro storico tra mostre, installazioni, talk, eventi, visite guidate e molto altro. «Ho scelto di partecipare alla manifestazione con un omaggio alla mia città, Carrara, e al materiale che la rappresenta nel mondo: il marmo. Ho trasformato tre dei miei anelli in opere scultoree, scolpite in marmo di recupero. Da piccole creazioni in argento, sono nate sculture simboliche, scolpite nella materia eterna».
Il progetto e l’evento
Tre anelli che diventano sculture e che appartengono alla collezione “Post fata resurgo”-“Dopo la morte, risorgo”. «Un messaggio potente, che si fa simbolo di rinascita, resilienza e del coraggio di ricominciare, anche dopo le cadute più dure», riflette.
E dunque, ecco gli anelli. “Sisu”: «Parola finlandese intraducibile, esprime la forza interiore, la calma determinazione di chi non si arrende mai». “Bonne chance”: «Un augurio lieve, ma potente. Quando la volontà non basta, serve anche la complicità della fortuna». “Per Aspera Ad astra”: «Attraverso le difficoltà fino alle stelle, un messaggio di forza e speranza inciso nella materia».
Alla realizzazione delle opere ha pensato Luca Angeloni del laboratorio Angeloni Marble Studio, coniugando tecnologia robotica e il know-how dettato dalla sapienza artigianale. In occasione della White Carrara si potranno vedere dalle 19,30 alle 23,30 nei weekend in via Santa Maria 11.