Massa, mistero dei panni sporchi di sangue: c'è un giovane arrestato
Si è risolto il giallo degli abiti sporchi di sangue rinvenuti sabato davanti al Toniolo, La Mobile arresta l’ex fidanzato di una giovane che rivela di essere stata picchiata
MASSA. È risolto con un arresto il rebus degli abiti sporchi di sangue ritrovati – in maniera un po’ rocambolesca – sabato mattina nel cortile di un condominio che “guarda” l’istituto tecnico Toniolo. Da una parte c’è lui, acciuffato dalla Squadra Mobile della polizia di Stato, diretta dal vice-questore Antonio Dulvi Corcione. Dall’altra c’è lei, prima scomparsa, poi ritrovata: in lacrime e con il viso tumefatto.
Dov’è?
Questa storia di violenza comincia venerdì sera. Una giovane esce con amici e, dopo una serata trascorsa in compagnia, il gruppo di scioglie. La ragazza però non fa ritorno a casa. La mattina successiva, sabato, i genitori sono allarmati: dov’è finita? Si recano in Questura.
Quei vestiti macchiati
Mentre i poliziotti delle Volanti sentono gli amici che sostengono di averla riaccompagnata a casa e cercano la giovane ovunque, c’è un colpo di scena allarmante. È la tarda mattinata di sabato quando qualcuno nei pressi del cosiddetto “palazzo delle piastrelle” – il condominio che si apre all’angolo tra via Trieste e via Maternità – trova degli abiti sporchi di sangue. Si parla di un paio di pantaloni e di un paio di scarpe, forse anche di un gingillo. E di un telefono cellulare. A chi appartengono? Cosa è accaduto? Se c’è sangue – e le tracce ematiche sarebbero anche disseminate a terra – c’è una violenza subita. Nel giro di breve si diffonde la notizia che quel pantalone, quelle scarpe e quel telefonino possano appartenere a una giovane donna di cui – nelle ultime ore – si sono perse le tracce.
Eccola, finalmente
Nel frattempo non si sono interrotte da parte della polizia di Stato le ricerche della giovane scomparsa dalla sera precedente. Si setaccia ogni angolo della città, si visionano filmati di telecamere per la sicurezza urbana, si ricorre anche a “interrogare” il sistema che cattura le targhe automobilistiche. E, alla fine la giovane viene trovata. Che cosa abbia rappresentato la svolta nelle ricerche e dove la ragazza sia stata effettivamente rintracciata resta confinato nel più stretto riserbo.
La confessione
Lei è sconvolta e sul suo viso ci sarebbero segni di violenza, di percosse. Alla vista degli agenti della polizia di Stato sarebbe scoppiata a piangere e avrebbe quindi rivelato che «all’apice dell’ennesimo litigio con l’ex fidanzato», lui l’avrebbe «presa a botte». C’è un uomo dunque da cercare.
La caccia
Ricostruita la dinamica della vicenda, acquisiti alcuni elementi utili a ricostruire il quadro anche degli eventuali spostamenti di lui, la Squadra Mobile della polizia di Stato comincia a cercare l’ex fidanzato. E alla fine lo trova. E lo arresta per lesioni personali gravi, subite dall’ex fidanzata.
L’effetto
Dal Tribunale di Massa – informa la Questura – giunge poi anche la convalida dell’arresto e l’uomo adesso resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Come previsto dalla norma, gli è vietato avvicinarsi alla persona offesa, alla sua ex fidanzata; è stato costretto anche a indossare il cosiddetto braccialetto elettronico, parliamo di quel dispositivo tecnologico utilizzato per il controllo a distanza di persone sottoposte a misure cautelari. Il ritrovamento degli abiti sporchi di sangue aveva suggestionato e non poco i residenti del quartiere e da subito era apparso evidente che dietro a quella scoperta – di cui ancora si ignorano i dettagli – potesse esserci un episodio di violenza.