Il Tirreno

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Massa, ristorante preso di mira più volte dai vandali. La rabbia del titolare: «Ora basta, me ne vado in un’altra città»

di Aldo Antola

	Il gazebo del ristorante Pontemoro sottosopra
Il gazebo del ristorante Pontemoro sottosopra

Luigi Manfredi, con una lunga esperienza nella ristorazione, ha deciso di non accettare più la situazione: «La città è lasciata a se stessa, investirò in Versilia o a Sarzana»

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MASSA. A poche settimane di distanza dall’ultimo episodio, il ristorante Pontemoro di via Cavour, in pieno centro, subisce nuovi danni legati alla movida. Anche questa volta, durante le notte, è stato messo sottosopra il gazebo con tavoli e sedie rovesciate. Questa volta però il titolare Luigi Manfredi, con lunga esperienza nella ristorazione, ha deciso di non accettare più la situazione: il locale chiuderà. È stato lui stesso a comunicarlo, esprimendo amarezza per la città e annunciando la decisione definitiva.

Ma non è solo via Cavour a vivere un momento difficile. Anche piazza Mercurio desta preoccupazione tra commercianti e residenti. «A distanza di poche settimane – racconta Manfredi, che si era trasferito qui da circa un anno – si sono ripetuti atti vandalici alla struttura esterna del mio locale: tavoli rovesciati, sedie rotte. Io non ci sto più. Ho deciso di chiudere da domenica (ieri per chi legge, ndr). Ringrazio di cuore tutta la clientela che ci ha seguito in questi anni. Nonostante il buon lavoro e buone prospettive, non me la sento più di continuare con questa pressione. La città di Massa è lasciata a se stessa, in particolare la nostra zona. Non bastano più i passaggi delle auto delle forze dell’ordine – prosegue – serve altro, come i controlli a piedi, specialmente nelle ore serali».

Manfredi aveva anche provato a valorizzare la cucina locale, ma le condizioni non lo permettono. «Chiudo con la speranza che l’amministrazione comunale trovi soluzioni per salvare questa città. Questi fatti danneggiano tutta Massa, non solo la ristorazione», conclude, visibilmente amareggiato, mentre anche il personale mostra preoccupazione.

Alla domanda su cosa farà ora, Manfredi risponde: «Porterò il mio investimento altrove. In zone come Pietrasanta, Seravezza o Sarzana si sta già meglio. Ma valuto anche l’idea di andare fuori regione, dove ci sono più garanzie. Negli anni scorsi ho avuto contatti sul lago di Garda o in Lombardia. Da domenica chiudo, lunedì non ci saremo più».

Poi, con il suo tono ironico, chiude con una battuta televisiva: «Ringrazio tutti e l’amministrazione, rifiuto l’offerta e vado avanti, altrove».

Come accennato, non è solo via Cavour a far discutere. Recentemente ci sono stati danneggiamenti anche in via Zoppi, sotto le logge, mentre da piazza Mercurio arrivano nuovi timori. «Le strutture dei locali qui non sono state ancora danneggiate – ci confessa un titolare di bar che preferisce restare anonimo – ma nelle ultime due settimane ci sono state quattro o cinque risse, che spaventano la clientela. Episodi legati probabilmente al consumo o spaccio di sostanze. Bisognerebbe controllare meglio certe attività.

«È davvero preoccupante assistere a queste situazioni – ci avevano detto anche i titolari del Cortiletto Bistrot, danneggiati in passato – perché Massa è una bella città, con una storia, e noi ci siamo trasferiti qui da Varese proprio per questo».

Le iniziative per valorizzare il territorio non mancano: dal GP Liberazione del 25 aprile a Massa in Fiore, fino allo Spino Fiorito, in corso in questi giorni. Ma per tanti operatori serve una svolta concreta per salvare la vivibilità del centro storico.
 

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