Massa, auto rubata mentre sono in pausa pranzo: «Portato via tutto, anche i regali di compleanno»
La disavventura di una famiglia olandese di ritorno dal viaggio all’Elba: il racconto
MASSA. Quella che doveva essere una tranquilla pausa pranzo sotto il sole apuano si è trasformata in un incubo per una famiglia olandese. Durante una breve sosta a Marina di Massa, la loro Peugeot Partner grigia con targa 2-XTD-29 è stata rubata. Insieme all’auto sono scomparsi tutti i loro beni personali: dai passaporti ai computer portatili, dall’attrezzatura sportiva ai regali più cari. «È stato come se qualcuno ci avesse portato via tutta la nostra vita in venti minuti», racconta Eva, madre di due figli, ancora visibilmente scossa.
Cosa è successo
Era il 27 aprile. La famiglia – Martijn ed Eva, con i figli di 12 e 14 anni – aveva appena trascorso una settimana sull’isola d’Elba. Gite in bici gravel, snorkeling e foil-surf in mare: una vacanza meritata, frutto di mesi di risparmi. Sono entrambi liberi professionisti e il tempo libero è raro. Questo periodo di bassa stagione, con spiagge tranquille e clima perfetto, sembrava un sogno.
Martijn parla correntemente italiano grazie al suo lavoro come chef in Italia nel passato e la famiglia si sente da anni legata all’Italia. Ma quanto accaduto quella domenica ha spezzato qualcosa. Bloccati nel traffico sull’autostrada A12, hanno deciso di fermarsi per un panino. Eva è scesa all’altezza del semaforo su Via delle Pinete per andare al panificio, mentre Martijn ha parcheggiato l’auto davanti alla farmacia comunale. Hanno mangiato della pizza sull’erba davanti al Bagno Filippo, con la loro auto visibile – con portabici e box da tetto ben riconoscibili – oltre la siepe. Poi un caffè al bar. E infine, pronti a ripartire.
La scoperta
Ma al ritorno, l’amara scoperta: l’auto non c’era più. «All’inizio pensi di aver sbagliato zona», dice Martijn. «Forse la app del parcheggio non ha funzionato? Sarà stata rimossa?». Ma il proprietario del Bar Filippo è stato chiaro: «Qui non si rimuovono le auto. È stato un furto». Un passante ha accompagnato la famiglia dai carabinieri, dove è stata sporta denuncia. La polizia sospetta che il furto fosse mirato agli oggetti di valore, ma col passare dei giorni la speranza di ritrovare qualcosa si affievolisce.
Cosa è stato rubato?
Praticamente tutto. Le due biciclette da corsa (una delle quali una gravelbike Scott), l’intera attrezzatura da wing-foil con tavola Fanatic e vela gialla Hawk, attrezzatura da snorkeling e quattro mute da surf, quattro computer portatili (usati anche dai figli per la scuola), i telefoni dei bambini, tutti i passaporti, documenti come patente e carte bancarie e tutti i vestiti, tranne quelli indossati al momento. Anche articoli da toeletta e effetti personali sono spariti.
Il colpo più duro per Eva: tutti i regali di compleanno ricevuti pochi giorni prima sull’Elba erano in macchina. Inclusi alcuni doni unici: anelli d’argento forgiati a mano dalla figlia, ricordi affettivi impossibili da rimpiazzare. E ogni mezz’ora emerge un nuovo oggetto: «Quel libro che adorava. La felpa che mi hai regalato, la racchetta da tennis». Non sono solo oggetti, sono frammenti di vita. Pezzi di loro stessi. Quella sera hanno dormito all’Hotel Roma, in stato confusionale e profondamente provati. Hanno vagato per la città, convinti di riconoscere l’auto in ogni angolo. Ma niente. Alla fine sono tornati in Olanda con un’auto a noleggio, svuotati e sconvolti. Il danno materiale è stimato in oltre 20.000 euro, di cui solo una piccola parte coperta dall’assicurazione. Il danno emotivo, invece, è incalcolabile.