Corso di primo soccorso obbligatorio per chi prende la patente: il progetto parte dalla Toscana
Il sogno del dottor Fabio Costantino raccontato anche ai microfoni di Tg2 “Medicina 33”
MASSA. Sostegno di rilevanza nazionale al progetto Cardiosecurity Italia, ovvero rendere cardiosicuri più luoghi possibili attraverso un mix virtuoso di cardioprotezione (installazione di defibrillatori) e cardioformazione (corso di primo soccorso, chiamato BLS-D). La campagna di sensibilizzazione del progetto ideato dal dottor Fabio Costantino, cardiologo dell’Azienda Usl Toscana Nord-Ovest, rappresentata dallo slogan “+Formi +Salvi”, è legata all’iter legislativo (in termini sia di proposta di legge che di emendamento delega) per rendere il corso di primo soccorso BLS-D propedeutico al conseguimento della patente di guida (e al rinnovo fino al compimento dei 60 anni di età).
L’appello affinché si possa arrivare all’attuazione del provvedimento, è stato sostenuto dal mondo dell’emergenza italiana – rappresentato da Siaarti (Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva), Simeu (Società italiana della medicina d’emergenza-urgenza), gise (Società italiana di cardiologia interventistica) e Sin (Società italiana di neurologia) – attraverso i rispettivi presidenti nazionali, Elena Bignami, Alessandro Riccardi, Francesco Saia e Alessandro Padovani. L’occasione per ribadirlo è stata anche l’intervista a Costantino andata in onda lunedì 28 aprile nell’ambito della rubrica di medicina del Tg2 “Medicina 33”.
La benedizione del Papa
È datata solo 3 aprile una lettera del Santo Padre in risposta a una lettera di Costantino che illustrava la rilevanza sociale del suo progetto: «Un ringraziamento sentito va a Papa Francesco per l’incoraggiamento che ci ha trasmesso – anche nei momenti più difficili del suo percorso di salute personale – a proseguire in questo progetto pregando per noiè spronandoci a perseverare con umiltà e competenza nel prezioso servizio professionale, verso quanti vivono momenti drammatici di emergenza e sofferenza – afferma il cardiologo – . Parole che, lette a poca distanza dalla sua scomparsa rappresentano per tutti una volontà testamentaria da custodire con rispetto e profonda gratitudine. Pensare a questa come a una delle sue ultime Benedizioni Apostoliche ci impegna seriamente e con fiducia a proteggere e promuovere la salute del prossimo rispettando il grande comandamento dell’amore. Come affermato dallo stesso Pontefice in numerose occasioni in giro per il mondo, abbiamo tanto da fare ma dobbiamo farlo insieme».
Le istituzioni
Il progetto ha trovato eco nelle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel discorso del 2 giugno 2021 invitava le nuove generazioni a essere protagoniste del cambiamento con il celebre monito: “La storia siamo noi, nessuno si senta escluso”. Promuovere la formazione al primo soccorso tra i giovani significa responsabilizzarli e affidare loro un ruolo attivo nella tutela della vita e della salute. Numerose le adesioni al progetto anche dal mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo: tra i sostenitori spiccano i nomi di Renzo Arbore, Giorgio Panariello, Alice Mariani e del giornalista Alessio Orsingher. Costantino conclude ringraziando «i ministri della Salute, delle infrastrutture e dei trasporti, nonché il presidente del consiglio dei ministri, per l’attenzione e l’impegno che vorranno riservare a questo tema. L’approvazione di questa legge rappresenterebbe un traguardo di grande valore sociale, etico e civile».
I dati dell’emergenza
L’infarto del miocardio (cardiopatia ischemica) risulta essere la prima causa di morte nel mondo occidentale. Ogni giorno in Italia circa 180 persone perdono la vita per arresto cardiaco, 1 ogni 8 minuti e la sopravvivenza è dell’8%. Ogni minuto che passa nell’attesa dei soccorsi riduce le speranze di vita del 10% e più del 50% delle persone in arresto non raggiunge l’ospedale. Chi sopravvive spesso ci riesce ma con danni neurologici importanti, nonché forti disturbi psicologici di ansia e disturbi post-traumatici invalidanti. «Nella maggior parte dei casi – afferma Costantino – un intervento tempestivo da parte di cittadini formati potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte. Senza la tempestiva attivazione del soccorso da parte dei cittadini, gli operatori sanitari non possono agire con efficacia».
L’associazione
Cardiosecurity è diventata anche una Associazione di Promozione Sociale senza fini di lucro, iscritta al registro del terzo settore, nata con l’obiettivo di salvare migliaia di vite umane promuovendo un necessario salto culturale nella gestione dell’arresto cardiaco. «Si tratta di un’opportunità storica per promuovere una nuova consapevolezza civica e un maggiore senso di responsabilità collettiva, soprattutto tra le nuove generazioni, che rappresentano il cuore pulsante della nostra società e il futuro del Paese. Si tratta della prima iniziativa unica nel suo genere e ha avuto il sostegno incondizionato di 11 Società Scientifiche Nazionali ed Internazionali».
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