«Aiuto, sta puntando una pistola»: ragazzino scatena il panico a scuola
Arrivano i finanzieri e si scopre che era un’arma per la guerra simulata
CARRARA. Forse molta della suggestione suscitata – scatenata – arriva dalla cronaca americana che racconta, troppo spesso, di stragi compiute in scuole e università da studenti o, spesso ex studenti, che – armati di pistola – irrompono negli istituti e sparano su compagni di studio e docenti. Ha letteralmente suscitato il panico ieri, 29 aprile, a fine mattinata, un ragazzino – allievo di una scuola media di Carrara – che ha imbracciato quella che sembrava essere una pistola. Dell’episodio – che, nel giro di breve ha superato i confini delle aule scolastiche, si conoscono pochi dettagli: e tra gli insegnanti e il personale della scuola, nessuno ha voglia di parlarne. Capitolo chiuso.
La ricostruzione
Siamo in una scuola media del comune di Carrara. Il tempo delle lezioni sta per spirare, gli allievi stanno preparandosi per andare a casa – sono circa le 13 – quando uno degli alunni tira fuori una pistola. «Adesso spara, adesso spara». È il panico. C’è un fuggi-fuggi generale. Provvidenziale è l’arrivo dei finanzieri delle Fiamme gialle, che presumibilmente si trovavano nelle vicinanze della scuola per un servizio di controllo del territorio.
Ai militari non occorre molto tempo per rendersi conto che quella che sembra una pistola è una pistola, sì, ma da soft-air, ovvero lo sport di squadra basato sulla simulazione di tattiche militari nel quale si impiegano armi giocattolo ad aria compressa. E visto che si tratta di simulazioni anche le “armi” che si sfoderano devono sembrare il più vere possibili: da qui non si può far altro che comprendere il qui pro qui che si è verificato. Capitolo chiuso, dicono gli insegnanti, al netto di eventuali provvedimenti per il protagonista, laddove venga accertata l’intenzionalità di spaventare.