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Aeroporto di Cinquale, i comitati dei cittadini bocciano il piano del nuovo gestore: i motivi

di Gabriele Buffoni
Il progetto
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Residenti della zona preoccupati per il possibile impatto ambientale della struttura

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MASSA. Quell’aeroporto non s’ha da fare. O meglio, il progetto presentato dall’imprenditore veneto Fabio Talin, patron del gruppo TrueStar e quindi anche della TrueStar Real Estate (la società immobiliare di Saint Moritz che si è aggiudicata con un’offerta monstre da 166.300 euro di canone annuo la gestione per 15 anni dell’aeroporto di Massa-Cinquale), comporterebbe «ricadute disastrose su tutto il territorio» e presenterebbe lacune importanti anche sotto il profilo del rispetto delle norme previste per un’infrastruttura con le caratteristiche di quella apuana.

A denunciare il fatto sono il Comitato abitanti Poveromo-Cinquale, l’associazione balneare “La compagnia del mare” e la Società degli amici di Ronchi e Poveromo. Tre associazioni cittadine che da decenni ormai hanno acceso i riflettori sui problemi dell’aeroporto di Massa-Cinquale. E che si sarebbero aspettate di essere coinvolte in un processo partecipativo da parte del Comune di Massa «che invece non c’è stato: solo parlando del piano strutturale, nel luglio 2024, ci è stata rivolta una domanda su come potrebbero essere incrementate le possibilità di utilizzo dell’aeroporto ma già allora – sottolineano – si affermava l’impossibilità di un incremento dell’utilizzo della struttura».

Da qui la bocciatura al “piano Talin”. «Intanto il Comune di Massa ad oggi non ha redatto ancora il piano di rischio, documento che dal 2006 è obbligatorio per tutti gli aeroporti e che contiene le indicazioni e le prescrizioni da recepire negli strumenti urbanistici del Comune per tutelare il territorio – spiegano i referenti dei gruppi cittadini – Enac l’ha richiesto più volte: tale documento potrebbe evidenziare eventuali incompatibilità della struttura con il territorio circostante». Scendendo nei dettagli del progetto del nuovo gestore, che vorrebbe riportare la pista alla lunghezza originaria di 720 metri, viene sottolineato dai comitati come «la pista è stata ridotta a 510x20 metri dopo una visita ispettiva di Enac nell’ottobre 2020: una riduzione necessaria – spiegano – a causa degli ostacoli fissi e mobili presenti sul lato mare e lato monti, e anche per evitare che gli stabilimenti balneari antistanti l’aeroporto e il supermercato lato monti finissero in “zona di tutela A”, area dove è possibile permettere solo una permanenza discontinua di un numero limitato di persone. Inoltre la maggior parte dell’aeroporto – proseguono – ricade in un’area a pericolosità idraulica elevata o molto elevata, per cui la pista non potrà nemmeno essere asfaltata». E quindi sarà impossibile anche far atterrare in sicurezza aerei a elica o turbo-elica, che richiedono una pista più lunga.

«Non si parla poi di alcuna valutazione degli impatti che la nuova struttura potrebbe avere sull’ambiente – sottolineano dai comitati – ad esempio l’inquinamento dell’aria o i livelli di rumore. Infine la realizzazione delle strutture previste dal progetto, dall’ampio parchegio al terminal su più piani, comporterebbero una mostruosa cementificazione dell’area con grossi interessi di carattere speculativo. Mentre le attività aeronautiche previste come scuola di volo e paracadutismo e i concerti – concludono – provocherebbero una ricaduta negativa sulla vocazione turistica di Poveromo e Cinquale a esclusivo vantaggio di Forte dei Marmi e di Marina di Pietrasanta».

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