Nave incagliata a Massa, dai primi rilievi a bordo arrivano notizie incoraggianti
I tecnici della Neri e della Stmp sono saliti sulla Guang Rong
MASSA. Non c’è acqua nella sala macchine della Guang Rong. In qualche modo, insomma, la nave-cargo che una settimana fa si è incagliata nel basso fondale di Marina di Massa scontrandosi con il pontile e decapitandolo nella sua parte terminale (abbattendo di fatto la rotonda panoramica) non avrebbe subito falle tanto ingenti da creare un allagamento massiccio della parte più interna dello scafo.
È questa la notizia più incoraggiante che emerge dal primo sopralluogo a bordo dell’imbarcazione ancora carica del tout venant (il pietrame delle cave di marmo) che avrebbe dovuto essere destinato alla nuova diga foranea del porto di Genova. Un passo avanti determinante nel processo che porterà allo svuotamento dei serbatoi che attualmente contengono 102 tonnellate circa di carburante: è questo l’obiettivo fondamentale da raggiungere per scongiurare così il rischio che il disastro del pontile si trasformi in un dramma anche ambientale.
Finalmente a bordo
Ieri mattina i tecnici della ditta Neri di Livorno (incaricata della rimozione della nave dall’armatore) e i sommozzatori della Stmp di Piombino (“costola” della Neri specializzata in rilievi subacquei) sono riusciti per la prima volta dall’incidente a salire a bordo della Guang Rong in seguito al duplice nulla osta ricevuto dalla capitaneria di Porto e dalla Procura: l’autorità giudiziaria ha infatti fin da subito posto sotto sequestro la nave aprendo un fascicolo d’indagine – a cui risulta iscritto come indagato solo il comandante del cargo – per l’ipotesi di reato di naufragio colposo.
Saliti a bordo dello scafo semi-sommerso dalle acque antistanti il pontile “mozzato”, gli operatori delle due aziende specializzate hanno trascorso ore ad analizzare la parte emersa della Guang Rong. Riuscendo anche a penetrare all’interno dello scafo. È lì che si sono accorti che, fortunatamente, la nave non sembra aver subito danni strutturali tali da creare un allagamento massiccio della parte più interna: la sala macchine risulterebbe sgombra, e solo la parte destra dell’imbarcazione manifesterebbe criticità maggiori (ma ancora «in corso di valutazione – fanno sapere dalla capitaneria – nei prossimi giorni saranno svolti tutti gli accertamenti necessari per delineare un quadro più preciso»).
Il piano d’azione
Una prospettiva sicuramente confortante. Che ha spinto i tecnici della ditta Neri a mettersi subito all’opera per perfezionare il piano di svuotamento dei serbatoi interni e di prua ma, soprattutto, delle casse di gasolio a poppa sul lato sinistro: delle 102 tonnellate di gasolio, qui ne sono contenute circa la metà. Mentre l’altra porzione più ampia è conservata (per il momento senza perdite nocive per l’ambiente) nel serbatoio di poppa a destra. Quello ancora sommerso e, quindi, più difficilmente raggiungibile.
Ritmi serrati
Si procede, quindi, a ritmi serrati per scongiurare il rischio peggiore, quello di eventuali sversamenti. «Sembra sia possibile procedere dall’imboccatura principale per quello che riguarda il serbatoio sul lato sinistro – commenta il sindaco di Massa Francesco Persiani – sul pontile sono già predisposte le tubazioni e i mezzi necessari per l’operazione: ci auguriamo che già domani (oggi, nda) si possano avviare le operazioni». In realtà prima bisognerà attendere il via libera dalla Procura (che sta intanto vagliando il Vtr della nave, ovvero la “scatola nera” della Guang Rong) e dalla capitaneria di porto, ma le istituzioni sembrano decise a premere sull’acceleratore con le procedure burocratiche. «Anche sul ponte – assicura Persiani – stiamo aspettando la relazione finale dell’ingegnere anche per effettuare le prove di carico propedeutiche a un suo utilizzo per le operazioni di svuotamento». l
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