«Chi è l’ultimo?» Così si aspetta al Cup dell'ospedale Apuane
Lettore segnala che all’accettazione dell’ospedale il display per le prenotazioni è spento: niente numeri. L’impiegata: «Manca la carta». Altre lungaggini: «Due ore per la visita anziché mezz’ora». L’Asl spiega
MASSA. Sorpresa: al Centro unico di prenotazione dell’Ospedale delle Apuane si attende il proprio turno con la modalità usata un tempo negli ambulatori del medico di famiglia: «Buonasera, chi è l’ultimo». Lo segnala una coppia e non senza altre rimostranze.
L’arrivo
Ospedale delle Apuane, ieri. «Sto accompagnando mia moglie per una gastroscopia – racconta un lettore – Abbiamo l’appuntamento già fissato ma ci dicono di passare dal Cup. Primo ostacolo: «Al Cup – descrive – si fa la fila vecchio stile, chiedendo chi è l’ultimo arrivato, i numeri della prenotazione non sono disponibili. Display spento». Primo rammarico: «Dopo la fila ci dicono che non serviva farla, bastava avere l’appuntamento».
In visita
La moglie si sottopone all’esame endoscopico. Torna dal marito «con un foglio da portare al Cup perché le hanno fatto anche una biopsia», descrive ancora il lettore. «Torno al Cup, faccio la fila, questa volta più lunga». Poi raccoglie qualche particolare: «Mi dicono che sono giorni che non funziona il sistema delle prenotazioni. Si va poi molto a rilento perché i pc impiegano molti minuti a fare operazioni che ne richiedono al massimo due: così dice l’impiegata. Che mi spiega anche perché non ci sono i biglietti con i numeri dei turni: le macchine funzionano ma, mancano i rotolini della carta. E aggiunge: “Lei vede qualcun altro oltre a noi? I dirigenti sono tutti in ferie”».
Di nuovo al reparto
«Torno con il foglio vidimato all’endoscopia – continua il racconto – e non c’è nessuno allo sportello. Aspetto. Dopo dieci minuti la pazienza finisce, apro una porta su cui c’è scritto “vietato l’ingresso” e chiedo se c’è qualcuno; poi si affaccia un medico e mi chiede: “Ma deve solo darci il foglio? ”; rispondo sì, lo consegno e riusciamo ad andare via. Ma occorre pagare tre euro di parcheggio per essere stati lì due ore invece che mezz’ora come avrebbe dovuto essere».
La risposta dell’Asl
Il Tirreno ha sottoposto il racconto del lettore all’Asl nord ovest. Che risponde: «l’Azienda conferma che ci sono stati dei rallentamenti “di sistema” nelle procedure Cup di registrazione e accettazione. Questo ha determinato dei tempi più lunghi agli sportelli e alcuni passaggi cartacei al posto di quelli informatici. L’Asl però farà tesoro della segnalazione e, scusandosi per le problematiche riscontrate dalla coppia, interverrà anche sugli aspetti di contenuto e di carattere relazionale, migliorando informazione e comunicazione. Si lavorerà quindi per far sì che – in situazioni analoghe – i disagi per gli utenti siano ridotti al minimo, evitando magari al cittadino una doppia fila. Sul la questione dell’ulteriore prestazione (non prevista inizialmente) effettuata in reparto, si conferma che è necessaria la registrazione da parte dell’Asl in quanto “attività aggiuntiva”».