Il Tirreno

Il lutto

Carrara, muore nel sonno Davidon: era il “custode” del teatro

Il 49enne scomparso
Il 49enne scomparso

Era anche cameraman per passione, aveva lavorato in tutte le tv locali: il ricordo degli amici

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CARRARA. La città ha perso il suo “Davidon”. Davide Mencaraglia se n’è andato mentre dormiva nel suo letto. A 49 anni di età. Per un arresto cardiaco. Era affabile e appassionato Davide, lo conoscevano tutti per la sua naturale propensione a rapportarsi con gli altri e poi perché lavorava da sempre in due settori di grande socialità. È stato per molti anni maschera al Teatro Animosi e al Cinema Garbaldi: spinto dalla necessità di un impiego, si era poi innamorato di quel posto di lavoro e del mondo un po’ magico che gravitava intorno ad esso. Era anche cameraman al servizio delle emittenti locali, per passione: la sua telecamera era un vero portento. Invidiabile. Lui aveva una grande passione per il cosmo della tv e per le riprese in genere e aveva lavorato sia per Teleriviera che per Tele Toscana Nord, ma non solo. Struggenti sono i ricordi che Facebook regala di lui.

In studio e in regia

Bravo cameraman, amante della televisione e delle videoriprese, del teatro e dello spettacolo in tutte le sue forme, dice di lui Simone Caffaz. «Durante la mia direzione di Ttn – ricorda Caffaz – Davide era una presenza fissa in studio e in regia, ed era sempre il primo a socializzare e a proporre serate al pub o in pizzeria». «Ti ricorderemo sempre con in mano la tua cinepresa», dice Alessandro Bruzzi su Facebook.

Un compagno di vita

«Voglio ricordarti così – scrive postando un’immagine di Davide di alcuni anni fa Giulia Bogazzi – con una foto all’uscita di scuola che avevamo pubblicato su “Ripigliati!” per festeggiare la tua maturità. Compagno di giorni affaccendati e spensierati, simpatico brontolone, lavoratore instancabile, grande professionista, anche quando ti aggiravi sui palchi per fare le riprese con la camicia hawaiana, tanto per non dare nell’occhio. Sempre pieno di progetti e di entusiasmo e subito mi riportavi lì, agli anni belli che abbiamo condiviso, insieme a tutti gli altri ragazzi, alle fragorose risate. Onore a te che non ti sei mai arreso alle ingiustizie che la vita ti ha riservato. Mancherai».

Il suo backstage

«Davide amava il suo lavoro e amava il Teatro – racconta di lui Maria Mattei – Amava la magia di fronte al sipario e il mondo fantastico, affascinante e imprevedibile del backstage. Conosceva le compagnie, i capricci degli attori, i rituali in scena nei camerini. Davide amava il Teatro della sua città e conosceva, uno a uno, i cento attrezzi che fanno vivere la macchina invisibile, meravigliosa e muta che permette al pubblico di ridere e piangere nei palchi e in platea. Davide era affidabile perché conosceva ogni stucco, colonna, meccanismo del Teatro della sua città. Davide era un cuore sensibile». «Forse, avrebbe varcato di nuovo la porta del Teatro, forse davvero questa volta, chissà, ci sarebbe riuscito». «Non abbiamo fatto in tempo a riprovarci – dice Mattei con riferimento all’attesa per tornare a fare quel lavoro – e la cosa mi addolora, è un impegno lasciato a metà».

Il saluto

I funerali di Davide Menacaraglia si svolgeranno sabato 23 dalle 13,45 alla chiesa di Nazzano. Grande è la commozione che suscita la storia di Davide, custode del teatro e portentoso cineoperatore. Saranno in tanti a volerlo abbracciare per l’ultima volta fermando un ricordo che sarà indelebile.

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