Il Tirreno

Il caso

Massa, vigile del fuoco fatto scendere dal treno perché senza biglietto: «Serve rispetto»

di Melania Carnevali
Un convoglio di Trenitalia
Un convoglio di Trenitalia

Tornava a Massa dal turno notturno in Liguria (dove può viaggiare gratis): lo sfogo del pompiere

3 MINUTI DI LETTURA





MASSA. Aveva staccato da poco da un lungo turno notturno di lavoro ed era salito sul primo treno disponibile per rientrare a casa, a Massa. Appena il convoglio ha superato il confine ligure per entrare in quello toscano, nel vagone è entrato il capotreno che gli ha chiesto il biglietto. Lui non lo aveva. In Liguria, dove lavora, esiste infatti una convenzione tra la Regione e il corpo dei vigili del fuoco che consente a questi ultimi di viaggiare gratuitamente sui treni, a maggior ragione se è per andare e uscire dal lavoro. In Toscana però questa convenzione non c’è, nonostante i progetti e le promesse. Michael Montefusco, vigile del fuoco originario di Vercelli, residente a Massa da sei anni e da altrettanti in servizio al comando di La Spezia, nonché rappresenta sindacale regionale della Uilpa Vvf, dsi è qualificato come vigile del fuoco e ha spiegato di essere di rientro dal lavoro. Non è bastato. Allora si è proposto di pagare il biglietto direttamente sul treno con la maggiorazione prevista. Ma il capotreno avrebbe treno rifiutato. Prima gli avrebbe chiesto di pagare una multa di 52 euro, poi, dietro il suo rifiuto, lo avrebbe fatto scendere dal treno. E lui è sceso.

A raccontarlo è lo stesso rappresentante sindacale: «Non volendo sentire ragioni, mi rifiuto di pagare una cifra del genere (52 euro, ndr) , a fronte del titolo di viaggio che con maggiorazione sarebbe costato euro 10 circa. Imperterrito il capotreno mi invita a scendere dal treno alla fermata successiva. Evitando di polemizzare un comportamento così scontroso nei riguardi della divisa che rappresento, attendo la fermata successiva e scendo indignato dal treno, mentre altri passeggeri, scappano verso altre carrozze per fuggire al controllo».

Montefusco sottolinea il fatto che la Toscana, «ancora non è riuscita a fare una convenzione e questo crea disagi notevoli a chi lavora fuori regione. È inspiegabile che i poliziotti, che noi consideriamo nostri fratelli (appartengono entrambi dal ministero dell’Interno, ndr), possono girare in tutta Italia, mentre noi siamo sottoposti al cambio di regole». Poi si dice «dispiaciuto», anzi «indignato» per la mancanza di rispetto nei confronti della divisa che porta. «Vorrei che l’istituzione che rappresento che è sempre in prima linea di fronte alle quotidiane difficoltà che colpiscono tutti i cittadini, avesse un po’ più di riconoscenza da parte delle altre istituzioni. Non mi sono mai tirato indietro alle richieste di aiuto, anche da parte del personale di Trenitalia che talvolta ho aiutato in diverse occasioni, anche nei confronti di viaggiatori molesti che potessero minacciare l’incolumità dei controllori».

Il vigile del fuoco parla a nome di tutta la categoria chiedendo che «questo spiacevole esperienza non si presenti più, e che si riesca una volta per tutte a trovare una soluzione definitiva, attraverso la stipula di una convenzione».

Trenitalia precisa che è sì vero che le forze dell’ordine (esclusi in Toscana i vigili del fuoco) possono viaggiare sui treni regionale gratuitamente (lo prevedono convenzioni con le Regioni) ma solo nel caso si qualifichino alla salita e si mettano a disposizione del capotreno. La società si dice dispiaciuta per i fatti che coinvolgono un corpo di cui riconosce l’importanza. Fa sapere inoltre di aver avviato accertamenti. 

In prima battuta sarebbe emersa una versione diversa del capotreno secondo cui al vigile del fuoco sarebbe stato proposto di pagare il ticket con la maggiorazione di 5 euro e lui avrebbe rifiutato.

Il disastro
L'indagine

Esplosione a Calenzano, il giallo prima del boato: autista preme il tasto ma l'allarme va a vuoto

di Paolo Nencioni
Sportello legale