Il disastro
Massa, accusa il vicino di stalking per la musica a tutto volume
Un medico ha perso la sua battaglia. L’uomo è stato assolto
MASSA. Tutto è successo durante il lockdown, quando tutti stavano in casa ed erano costretti a trovare un modo per passare il tempo. Leggere, magari. Guardare un fil, chiacchierare. Anche i bambini erano costretti a fare in casa quello che prima facevano fuori, incluso giocare a calcio. E questo, in un condominio di Massa, ha creato non pochi problemi tra due vicini, un medico e un giornalista, che sono finiti in tribunale, il primo come parte civile di un processo e il secondo come imputato di stalking.
L’uomo, difeso dagli avvocati Riccardo Balatri e Mario Mazzi, secondo la procura avrebbe infatti «con condotte reiterate molestato» il vicino di casa e la compagna «suonando ripetutamente il campanello dell’abitazione, anche in orari notturni, percuotendo violentemente con calci e pugni il portone di ingresso, dicendo loro “apri o butto giù la porta”, azionando lo stereo a volume altissimo, generando di fatto negli stessi, genitori di due bambini piccoli, un perdurante e grave stato di ansia sì da generare un fondato timore per l’incolumità propria e dei propri figli».
L’uomo, il giornalista, era infatti disturbato dai rumori del vicino che abitava precisamente nella casa al piano di sopra. Il suo legale, a suo difesa, ha prodotto una mail con cui l’amministratore di condominio rimproverava la parte civile, il medico, per la mala gestione degli spazi comuni durante Covid. In sostanza, i condomini gli rimproveravano di lasciare le scarpe fuori dal portone con il rischio di contagiare il vicinato. La procura, in ogni caso, ha chiesto una condanna di quattro mesi, ma il giudice lo ha assolto perché il fatto non costituisce reato.