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Carrara, allarme sicurezza idraulica: «Perché i lavori in ritardo?»

di David Chiappuella
Carrara, allarme sicurezza idraulica: «Perché i lavori in ritardo?»

Due ex consiglieri provinciali sollecitano gli interventi programmati

31 maggio 2023
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Carrara «Il Comune e la Regione devono superare ogni inerzia e completare con la massima urgenza i lavori necessari alla messa in sicurezza dei corsi d’acqua del nostro territorio. L’inerzia amministrativa su questo fronte, dopo le alluvioni che già in passato hanno colpito Carrara ed il recente disastro in Emilia-Romagna, non è più tollerabile». Ad affermarlo sono Enrico Bertelli e Cesare Micheloni, entrambi già consiglieri provinciali, che, pur schierati politicamente su fronti opposti, hanno sempre collaborato per segnalare e cercare di risolvere i problemi del territorio. Bertelli, in particolare, essendo stato anche vicepresidente del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord dal 2013 al 2019, conosce molto bene la situazione idrografica apuana. «Entrambi abbiamo lasciato la politica e non siamo interessati a tornarvi -precisa Bertelli- Se segnaliamo dei problemi è perché ci sta a cuore la sicurezza idrogeologica del territorio». I due ex consiglieri provinciali partono ricordando il finanziamento da un milione e 400 mila euro stanziato nel 2022 al Consorzio di bonifica dal commissario di governo attraverso la Regione e destinato alla messa in sicurezza idraulica di Fossa Maestra, Battilana e gli altri corsi d’acqua di Avenza e Marina, in un’area di 8 km2. «Dopo più di un anno dallo stanziamento dei fondi -afferma Bertelli- i cantieri non sono ancora partiti. Un ingegnere della Regione mi assicurato che i lavori dovrebbero iniziare fra 40 giorni, con le operazioni di sminamento di eventuali ordigni esplosivi che potrebbero trovarsi nell’area interessata, per poi passare alle opere di scavo vere e proprie. Noi ci auguriamo che questo sia vero, perché i residenti nella zona, dopo i drammatici eventi metereologici del passato, si aspettano dalle istituzioni risposte concrete ai loro problemi». Bertelli e Micheloni esaminano poi la situazione del Parmignola, al confine tra Carrara e Sarzana, dove, tra il 2013 e 2014, per eliminare le gravi criticità, sono stati realizzati due nuovi ponti (stradale e ferroviario) ben più capienti dei precedenti, così da consentire al torrente di bypassare l’attuale strozzatura idraulica senza più esondare. Al momento, però, sebbene i ponti siano completati da 9 anni, il Parmignola continua a scorrere nel suo vecchio corso, perché il nuovo bypass non è stato ancora attivato. «Non conosciamo le ragioni di questa inammissibile inerzia amministrativa. -spiegano- La situazione del Parmignola, infatti, è nota da anni ed ulteriori ritardi nell’attivazione del bypass configurerebbero serie responsabilità per il rischio, tutt’altro che remoto, che si verifichino nuove alluvioni, sia sul lato carrarese che su quello spezzino del torrente». Bertelli e Micheloni descrivono anche la situazione del Carrione tra Avenza e Marina. «Ad Avenza il ponte sul torrente e stato rifatto e rialzato, -concludono- ma manca ancora il canale di magra, per la cui realizzazione sarà necessario scavare al centro dell’alveo fino ad una profondità di due metri, da via Puccinelli fino alla foce. Perché la Regione non ha ancora provveduto?».

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