Pd di Massa, un altro rinvio e un impegno: lunedì uscirà un candidato unitario
Obiettivo: convincere il tavolo del centrosinistra ed evitare le primarie
MASSA. Un altro rinvio, dopo una discussione di oltre due ore. Anche ieri la segreteria comunale del Pd, allargata alla presenza del vicesegretario regionale Luca Sani, non è riuscita a fare sintesi. Tutto aggiornato al prossimo lunedì, quando saremo al 13 marzo e quindi a due mesi dalle elezioni del 14 e 15 maggio. Il Pd quindi non trova ancora una soluzione, ma sembra che ci sia vicino. Spiega Enzo Ricci, segretario comunale: «Lunedì dalla segreteria uscirà un nome, che poi proporremo al tavolo del centrosinistra. Un nome che, ci auguriamo, possa essere bene accetto da tutti». Questo almeno è l’auspicio con cui si arriva all’appuntamento di lunedì, quando ci sarà di nuovo Luca Sani, vice del segretario regionale Emiliano Fossi. Osserva Stefano Alberti, fra l’altro uno dei pochi del Pd di Massa della componente vincente di Elly Schlein: «Sono fiducioso che in questi giorni si possa arrivare a una proposta condivisa e condivisibile, secondo me un passo in avanti è stato fatto».
Chi sia questo mister o questa miss X che possa riuscire a convincere tutto il Pd, e soprattutto le altre forze di centrosinistra, nessuno lo vuol dire, almeno ufficialmente. Secondo alcuni, potrebbe anche essere l’ex ambasciatore russo Cesare Maria Ragaglini, che sarebbe ben visto da una parte dei dem, o anche Vincenzo Tongiani, ex direttore della Coldiretti, ma non si esclude una proposta al femminile con Martina Nardi, le cui quotazioni sembrano in deciso rialzo.
Il percorso poi prevede, dopo lunedì, e dopo l’esplicitazione del nominativo unitario del Pd, una riunione allargata al centrosinistra, o meglio, a chi del centrosinistra vorrà partecipare, con l’auspicio di poter evitare le primarie. Perché i tempi sono ristretti e perché in sostanza rischierebbero di indebolire anziché rafforzare il fronte in una competizione che si preannuncia complicata. Difficile, a meno che non vi converga tutto il centrosinistra, che i Repubblicani rinuncino al loro candidato, l’avvocato Guido Mussi. Più possibilista il Psi che a fronte di una candidatura condivisibile potrebbe appoggiarla con una lista e il simbolo, altrimenti potrebbe anche decidere per un proprio candidato.
Se il nome fosse accettato dal tavolo, e diverso dal loro, cosa farebbero Fabio Evangelisti e Cesare Maria Ragaglini? Difficile prevederlo: l’impressione è che sono andati già molto avanti ma chissà, in politica mai dire mai. Anche perché la frammentazione del voto a sinistra è già notevole, con il polo progressista che correrà da solo, con Fabio Cristiani e Massimo Spallanzani che “pescano” in quell’area; e dell’avvocato Guido Mussi abbiamo detto; mentre nel centrodestra l’impressione è che si andrà a un derby a due, tra Marco Guidi e Francesco Persiani, visto che sia Antonio Cofrancesco che Corrado Panesi potrebbero convergere su Guidi. Di fronte a una proposta forte, unitaria, condivisa, il Pd potrebbe riuscire a convincere almeno uno fra Evangelisti e Ragaglini a correre insieme per tentare la non semplice riconquista del Comune.
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