Il Tirreno

Caso Gal, opposizione all’attacco «Sindaco ora ti devi dimettere»

di Riccardo Sordi
Caso Gal, opposizione all’attacco «Sindaco ora ti devi dimettere»

Mulazzo, bagarre a palazzo civico. Tre consiglieri contro Claudio Novoa

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MULAZZO. I tre consiglieri di minoranza di Mulazzo, Giorgio Santi, Letizia Galanti e Sandro Fogola, chiedono le dimissioni del sindaco Claudio Novoa, e in particolare che “sindaco e la maggioranza facciano una riflessione seria alla luce dei fatti sui quali si è pronunciato di recente il Tribunale di Massa”. Il motivo da cui parte la richiesta da parte del gruppo di opposizione se vogliamo è “vecchia” dell’estate scorsa e aveva già portato la minoranza a chiedere al sindaco di lasciare il suo incarico. Si tratta della sentenza, dell’agosto scorso, sul caso “Gal Lunigiana“ con il Tribunale di Massa che aveva condannato sul piano della causa civile Claudio Novoa (funzionario del Gal e ora sindaco di Mulazzo), Enrico Petriccioli (già direttore del Gal) e Giordano Manetta (già dipendente del Gal) a risarcire l’editore Maurizio Bardi, che li aveva denunciati 23 anni fa per aver ricevuto una richiesta di tangente da 30 milioni per potere incassare il compenso di un lavoro svolto per conto del Gal Sviluppo Lunigiana Leader. I consiglieri di minoranza hanno riportato al centro dell’attenzione quella vicenda e con essa la richiesta di dimissioni del sindaco in quanto c’è stato una recente novità. Ovvero che, proprio in virtù di quell’avvenimento, ha recentemente (lo scorso 26 gennaio) rassegnato le dimissioni da vice presidente del Consorzio di Bonifica n.1 Toscana Nord, Enrico Petriccioli. “Evidentemente – sottolineano dai banchi dell’opposizione - si tratta di fatti molto rilevanti sul piano politico, etico e istituzionale. Nessun giudizio tecnico da parte nostra, nessuna accusa personale, che non rientra nel nostro stile, solo una serena valutazione di opportunità politica e istituzionale. Alla luce degli stessi fatti, riteniamo altrettanto inopportuno che Claudio Novoa venga proposto in altri ruoli all’interno della società della salute”. E concludono sostenendo che : «Chi si è reso protagonista di vicende del genere non può ricoprire la carica di Sindaco». Ora si attendono risposte da parte del primo cittadino anche se, già nell’agosto scorso aveva fortemente respinto l’ipotesi di sue dimissioni sottolineando anche che “le stesse vicende erano state diversamente valutate in sede penale, sia dal tribunale di Massa in 1^ grado, sia dalla corte di appello di Genova in 2^ grado. In entrambi i casi i giudici di merito avevamo mandato assolti gli imputati, non avendo ravvisato in loro alcun profilo di responsabilità penale, con la più ampia formula assolutoria». 

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