Il Tirreno

L’incendio

Spengono l’auto in fiamme, “ecco come abbiamo fatto”

di Luca Barbieri
Spengono l’auto in fiamme, “ecco come abbiamo fatto”

Il racconto di un ex pugile 70enne e dell’amico. E intanto la sindaca incontrerà i residenti mentre vanno avanti indagini e controlli

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CARRARA. La mappa dei roghi disegna una geografia piccolissima, un fazzoletto di terra di una decina di metri lungo via Sarteschi a Carrara, a pochi passi dalla piscina comunale, dalle attività e dalle case: in pieno centro storico. Il primo, quello dell’auto in fiamme giovedì sera, con la macchina – una Fiat Panda appartenente a un artigiano residente in zona – andata distrutta e attualmente sotto sequestro per le indagini della polizia, per un episodio che non ha registrato feriti e ulteriori danni. «La macchina era qui ferma dalle cinque di pomeriggio – ha raccontato un vicino che abita nello stesso stabile –. Nessuno sa cosa sia successo, gli agenti di polizia incaricati dei rilievi non hanno escluso la pista dolosa».

A distanza di ventiquattrore, sempre attorno alle 20, venerdì sera il tentativo sventato, fortunatamente sul nascere, con un’altra Fiat Panda lungo via Sarteschi che stava per prendere fuoco con la piccola fiammella dal bocchettone della benzina intravista in tempo e spenta. In questo caso il mezzo non è stato sequestrato dai carabinieri della compagnia di Carrara, guidati dal maggiore Cristiano Marella, arrivati prontamente sul posto. D’altronde i danni sono stati contenuti, inoltre la dinamica sembrerebbe chiara e prenderebbe ancora di più corpo l’ipotesi di una pista dolosa.

Il racconto

A pochi passi dalla vettura, venerdì sera, al bar “Rudi” di via Verdi c’era Gualtiero Pisi, 70 anni, e un passato da pugile nella società carrarese “Bertola”. «Eravamo al bar tra amici, poco dopo le 20, quando uno di noi, Antonio Giorgini (imprenditore apuano, ndr) ha intravisto una luce strana provenire da un’auto parcheggiata lungo via Sarteschi. Considerato ciò che era successo il giorno precedente, peraltro nel solito luogo e alla solita ora grossomodo, ci siamo avvicinati per capire cosa stesse succedendo e abbiamo visto il fuoco vicino al bocchettone della benzina», ripercorre l’uomo quei secondi. E aggiunge ancora: «Sul momento non ci abbiamo pensato neppure un attimo e abbiamo chiesto e preso dell’acqua nei dintorni. I residenti si sono affacciati e ci hanno dato bottigliette e secchi d’acqua per domare la fiammella evitando che la situazione potesse degenerare: così abbiamo spento l’incendio sul nascere di fatto». Certo, fa notare, con il senno di poi, un gesto pericoloso: «Sì, quando abbiamo saputo dell’impianto a gas della macchina abbiamo avuto i brividi. Avevamo paura potesse esplodere, ma in quegli istanti seppur concitati non abbiamo esitato. Non usiamo mezzi termini, poteva essere una dramma: a pochi metri ci sono case, attività, altre macchine e vista l’ora alcuni residenti che stavano rientrando a casa cercando parcheggio proprio a pochi metri», conclude il 70enne.

Task force

E così, mentre vanno avanti le indagini, con la ricerca delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nell’area e con alcune testimonianze di residenti e passanti al vaglio degli agenti, gli abitanti hanno chiesto a gran voce provvedimenti in tempi stretti. «Abbiamo paura, nell’ultimo episodio la macchina era a gas, poteva finire molto peggio. Qui in centro ci sono stati episodi analoghi qualche anno fa...», hanno detto. In queste ore, intanto, verranno implementati i controlli serali delle forze dell’ordine. Inoltre, da palazzo civico la sindaca Serena Arrighi ha commentato: «Sono vicina ai residenti della zona e condivido la loro preoccupazione per i fatti delle ultime sere. Su quanto accaduto le forze dell’ordine stanno portando avanti le indagini e ho piena fiducia nel loro operato. Per quanto riguarda me e l’amministrazione tutta le nostre porte sono sempre aperte per la cittadinanza e siamo fin da ora disponibili a un incontro con gli abitanti e i commercianti del quartiere per discutere delle problematiche legate alla sicurezza».


 

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