Massese, Gerini e il bar dello stadio: «Se non ci vogliono che lo dicano»
«Il Comune non ha fatto niente e improvvisamente si fa vivo...»
MASSA. Possibile che la questione di un piccolo chiosco come quello all’interno dello stadio, che normalmente è sempre stato aperto un paio di ore a partita e che produce un centinaio di caffè circa, sempre a partita, sia il motivo principale che rischia di far saltare la nuova società della Massese, che al momento sta mantenendo quello promesso dal presidente Antonio Gerini quando l’ha rilevata, cioè ricostruzione della squadra, della struttura tecnica, di quella amministrativa e soprattutto che sta rigenerando a sue spese la struttura dell’impianto? Tutti hanno visto domenica nella gara con il Cenaia, tutto rimesso a nuovo.
Il presidente Gerini dalla Florida che ci ha risposto gentilmente e ci ha spiegato le ragioni del suo disappunto, da cui abbiamo intuito che ci potrebbero essere ripercussioni estreme sul futuro immediato per la società appena nata dopo anni di amarezze e delusioni. «Stiamo cercando di fare al massimo il bene della Massese e per i tifosi massesi mossi dalla grande passione per la squadra e la città – dice amareggiato il presidente – ed abbiamo già speso un sacco di soldi anche sulla struttura dello stadio, cosa che non sarebbe di nostra competenza ma dell’amministrazione, e stiamo cercando di fare una squadra sempre più forte. Con criterio e senza spese pazze, con giudizio. Anche sulla questione del bar. C’è sempre stato. Tutte le altre società che ci hanno preceduto lo hanno utilizzato. Noi abbiamo cercato anche qui di migliorare tutto, l’abbiamo ripulito e rifatto diverse cose che non erano più idonee. Abbiamo cercato di dare un servizio in più sull’apertura per i genitori dei ragazzini che utilizzeranno l’impianto per allenarsi, mentre restano in attesa, un caffè o una lattina. E per questo prima di tutto abbiamo interpellato la signora che l’ha sempre gestito. Diverse volte ci abbiamo parlato. Ma lei era disponibile solo per la domenica con le partite. Abbiamo dovuto trovare una soluzione. Ora non capisco perché – continua Gerini deluso, – all’improvviso si interessa di questa cosa l’amministrazione dopo che non ha mosso un dito per aiutare la Massese. Anzi, si fa bella intervenendo per ospitare altri eventi. Qualcosa ci sfugge. Se non vogliono che gestiamo noi la Massese lo dicano. Benedetti nella lettera dice che abbiamo compiuto un’azione illegittima? Allora è illegittimo aprire il bar solo durante le partite. Balloni e Benedetti dicono che “l’Amministrazione Comunale sta ultimando la bozza del Regolamento degli impianti sportivi, che tra un po’ approderà in Consiglio Comunale per l’approvazione” ma perché sono usciti proprio ora? Infine abbiamo chiesto interventi sullo stadio, terreno, servizi igienici, tribuna ecc. zero; e a Seravezza, 5000 abitanti, tanto per citarne uno: il Comune sta rifacendo il terreno sintetico nuovo, tanto che ha chiesto di giocare qualche gara allo stadio di Via Oliveti».